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Legge elettorale, giravolte di Grillo per trarsi fuori dall’inciucio

Legge elettorale, giravolte di Grillo per trarsi fuori dall’inciucio

07 Giugno 2017 0 Di Marino Marquardt

Legge elettorale, Grillo alle prese con le giravolte per tirarsi fuori dalla improvvida alleanza con Pd e Berlusconi per la riforma.

Legge elettorale, le giravolte di Grillo

“Basta la mossa!” titolò Trilussa una sua poesia che raccontava le ambizioni artistiche di una vanitosa scimmietta. E già, certe volte basta la mossa… Fuor di metafora, consapevole del casino in cui si è cacciato, Beppe Grillo ora cerca di salvare la faccia di fronte all’ipotesi del varo col contributo Cinquestelle di una Legge elettorale semplicemente indecente…

Cerca di salvare la faccia il Garante Cinquestelle con spettacolare capriola con salto carpiato e giravolta. Che s’ha da fà pe’ campa…

Grillo convoca così una nuova votazione online sul dispositivo che si accinge a votare la Camera. Decisione tardiva, di fronte alla nebulosità del modello tedesco all’italiana, doveva subito riaprire le urne online.

E scusarsi per essere stato precipitoso nello sponsorizzare un disegno di Legge di cui si conosceva ben poco nei dettagli.

Detto ciò ora bisognerà capire le reali intenzioni di Grillo, bisognerà capire se l’apparente ravvedimento è reale o no. Lo si intuirà dalle parole che lo stesso pronuncerà nei prossimi giorni, parole che certamente influenzeranno il voto degli iscritti a favore o a sfavore della Grande Schifezza.

Intanto, Grillo o non Grillo, sono cento gli ostacoli per il primo sì alla legge elettorale. I piccoli partiti che osteggiano il patto a quattro sulla riforma in chiave “tedesca” riescono a strappare cento votazioni segrete su altrettanti emendamenti.

Sono 209 quelli depositati che da oggi sono messi in votazione nell’aula di Montecitorio, dopo la discussione generale svolta in un emiciclo semideserto.

Sarà una corsa contro il tempo: il Partito Democratico ha fatto sapere che sarebbe disponibile ad accogliere la richiesta dei Movimento 5 Stelle di fissare il voto finale sulla legge elettorale lunedì 12 giugno.

Una data che ha fatto scattare la voce di un rinvio: “Nel nostro programma abbiamo chiaramente scritto che i giorni di Aula” dedicati alla legge elettorale “erano il 6,7 e 8 giugno e nella settimana successiva per un eventuale seguito dell’esame della legge elettorale ove esso non sia stato già concluso. È scritto tutto. Non emerge nulla che andrebbe contro la capigruppo”, ha precisato la presidente della Camera Laura Boldrini.

La palude si allarga nell’Aula di Montecitorio, il caos è in agguato. I bookmakers accettano scommesse…

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