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Marocco, siamo sicuri che si tratti solo di una partita dei Mondiali

Marocco, siamo sicuri che si tratti solo di una partita dei Mondiali

14 Dicembre 2022 0 Di Corrado Corradi

Il Marocco con il suo Islam moderato potrebbe diventare il vero team leader del mondo islamico.

 

Siamo sicuri che si tratti solo di una  partita di calcio dei Mondiali?

La partita tra Marocco e Portogallo ci ha indotto a guardare indietro alle altre partite di questo Mondiale giocate proprio dal Marocco e ci sollecita a prendere coscienza di come, pian piano, con modestia ma determinazione, questa squadra, che per le menti addormentate del mondo occidentale sarebbe la squadra di un Paese in via di sviluppo che chissà per quale caso fortuito è riuscita a piazzarsi al Mondiale, in realtà è invece la punta di lancia di un Paese che lo sviluppo lo ha realizzato e lo sta consolidando senza che noi ce ne accorgessimo.

Ma non solo.  

Per chi il mondo arabo islamico lo bazzica, é apparso subito evidente che le partite giocate dal Marocco hanno pian piano aperto il sipario su un prossimo scenario geostrategico suscettibile di cambiare i connotati della regione Mediterranea che dal Mashrek (medio e ulteriore oriente) va al Maghreb (Tunisia, Algeria, Marocco).

Mentre l’UE esprimeva ed esprime una politica estera gestita da dilettanti (…vogliamo parlare della Mogherini o di Borrell!?) e l’Italia mandava e manda in giro la parodia di Andreotti con persone come Terzi di Sant’Agata, la Bonino, GentiloniAlfano, Moavero Milanesi e poi, tanto per migliorare le prestazioni, Di Maio… mentre i nostri ministri si avvicendavano, dicevo, il mondo arabo-islamico, senza che noi ce ne accorgessimo, stava cambiando e stava cambiando radicalmente e in fretta.

E in siffatta situazione, il Marocco si affermava non solo per il suo tasso di crescita ma anche e soprattutto per la sua capacità di assumere la leadership di quel cambiamento. 

Metto da parte il sarcasmo nei confronti di cotanti eminenti titolari di un ministero importante come la Farnesina e vado al dunque.

Nel nostro rapportarci con il mondo arabo-islamico eravamo e tutt’ora siamo fermi al concetto espresso dal saggio intitolato  «Orientalismo» di E. Said in cui sostanzialmente lo studioso affema che si é andata consolidando forzosamente l’idea che a fronte di un occidente aperto al progresso c’é un oriente che si compiace di non esserlo e che quell’oriente così com’è, è congeniale all’occidente che lo ha coinvolto in una spirale di immobilismo dalla quale non riesce ad uscire.

Ebbene, le cose nel mondo arabo-islamico stanno radicalmente cambiando (sta cambiando registro anche l’Arabia Saudita… chi l’avrebbe mai detto!?).

È già da un po’ che i paesi del Golfo hanno iniziato a differenziare gli investimenti, è già da un po’ che hanno rinunciato ad abbellire le loro sontuose dimore con rubinetti d’oro, ed é già da un po’  che si sono già aperti al turismo internazionale e non solo legato al pellegrinaggio a la Mecca…

insomma, é già da un po’ che lasciano intravedere la volontà di superare quelle pastoie derivanti da una tradizione troppo sclerotizzata.

Rimane però la questione attinente alla rigidità di una religione come quella islamica, refrattaria ai cambiamenti,  ed é qui che entra in ballo il Marocco.

E’ dal 2008 che il Marocco fa sentire la sua voce in materia di religione sia in sede dell’Organizzazione della Conferenza Islamica, sia in sede della Conferenza dei Paesi del Golfo

E quel che è riuscito ad affermare in seno alle più importanti istanze del mondo arabo-islamico è di importanza capitale (anche per noi che musulmani non siamo):

  • Il Sovrano Marocchino é il «Principe dei Credenti» il quale garantisce il vero culto musulmano e tutela anche quello di ebrei e cristiani;
  • la sua autorità in materia di religione islamica é indiscutibile in forza della sua discendenza dal Profeta;
  • l’Islam professato in Marocco é un Islam «tollerante» che si oppone a quello «intollerante». 

Solo chi è ubriaco di laicismo a tutti i costi può scambiare questi provvedimenti per sfumature, in realtà si tratta di determinazioni che portano stabilità e ordine in un mondo molto articolato e frastagliato e per certi aspetti anarchico come il mondo islamico in cui non esiste la figura di un pontefice che eserciti un magistero che accomuna al posto di dividere. 

Il Marocco, team leader del cambiamento in atto nel mondo islamico

L'incontro in Marocco tra Papa Francesco e Re Mohammed VI.

L’incontro in Marocco tra Papa Francesco e Re Mohammed VI.

Ebbene, quella partita di calcio in cui la squadra marocchina ha trionfato su quella portoghese e prima ancora su quella spagnola e che adesso si appresta ad affrontare la francese, è molto più di una partita partita di calcio.

Non é da tralasciare certo l’aspetto sibolico: la squadra marocchina ha affrontato ed eliminato le squadre di nazioni (Spagna e Portogallo) che hanno colonizzato il Paese, e adesso si appresta ad affrontare quella che del Paese aveva fatto un protettorato (la Francia). 

Ma soprattutto quella partita lascia intravedere che il mondo arabo-islamico (che già guardava al Marocco come paese trainante ed esemplare), si lascerà trascinare nel cambiamento da questa nazione che ha saputo coniugare tradizione e modernità e soprattutto ha saputo rispolverare e proporre al mondo l’immagine di un Islam che il sovrano ha voluto appositamente definire «tollerante» in contrapposizione a quello che il Sovrano stesso ha voluto definire senza timore di recare offesa a paesi ben più ricchi e potenti, come «Islam intollerante».

Quella Partita, anzi quelle partite, giocate dalla squadra marocchina i cui giocatori non disdegnavano di andare ad abbracciare e baciare sulla fronte in segno di rispettoso affetto e gratitudine la propria madre dopo la vittoria, sono la conferma che quel cambiamento che il mondo arabo-islamico ha intrapreso da qualche anno avrà come «team leader» il Marocco il quale si presenta come il tutore della tradizione e della spiritualità di fronte a una modernità che il mondo arabo-islamico ha sempre cercato di dribblare ma che non ha potuto evitare.

Cerchino quindi i responsabili della nostra politica estera di non cadere dal pero a fronte di questa che si preannuncia essere una novità epocale e si rendano conto anche che grazie anche ad una lungimirante politica estera e religiosa all’indirizzo della regione dell’Africa nord occidentale, il Marocco sta coinvolgendo anche la Mauritania, il Senegal, la Guinea e il Mali.

Il Marocco, al fine di immunizzare la regione dell’Africa nord occidentale dall’influenza di imam integralisti ha piazzato imam marocchini nelle varie moschee i quali stanno proponendo alla popolazione l’Islam «tollerante».

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