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Materie prime :il tavolo tecnico del governo faccia presto

Materie prime :il tavolo tecnico del governo faccia presto

23 Febbraio 2023 1 Di Nunzio Ingiusto

Una buona iniziativa del governo sulle materie prime utili alla transizione digitale ed energetica. Obbligo di fare presto.

Il  sistema produttivo italiano è al giro di boa per attivare processi  non inquinanti. Le soluzioni di cui si discute e che stanno portando  l’Europa anche ad una revisione del sistema degli aiuti di Stato si incaglia spesso sulle materie prime strategiche. Quei componenti senza i quali ogni prospettiva di sostenibilità finisce per essere retorica. Tutta l’Europa è dipendente da Paesi che posseggono queste materie e che stanno sviluppando un mercato tra i più floridi al mondo. Tra le critiche ricorrenti al governo di Giorgia Meloni c’è quella di una scarsa sensibilità ai temi dell’ambiente, dell’economia circolare e della rigenerazione energetica del sistema Paese. Il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, però, ha preso un’iniziativa che smorza parecchio queste critiche. Insieme al collega Adolfo Urso dello Sviluppo economico ha istituito il « Tavolo nazionale per le materie critiche”. Al nuovo organismo partecipano tutti gli attori pubblici e privati che vogliono « liberarsi » dall’alto livello di importazioni di merci indispensabili. « Dovremo  investire di più per una migliore gestione degli scarti, puntando alla raccolta, alla selezione e al recupero delle materie prime contenute nei rifiuti ” ha detto Pichetto. Ben detto, perché l’Italia è terribilmente indietro su queste attività.
Fare presto

Per dare lustro al tavolo sono stati chiamati a farne parte l’Istat, rappresentanti della Commissione europea, agenzie europee, associazioni di impresa ed esperti. In genere strutture così composite si rivelano al di sotto delle aspettative. Mesi di discussione, analisi, appuntamenti pubblici, dossier spesso nati già vecchi. Quello di cui ha, invece, bisogno l’Italia è una strategia chiara e di lungo periodo che non solo contrasti il predominio della Cina – cosa detta quando è stata presentata la struttura- ma che spinga verso accordi e partnership con chi possiede indio, cobalto, litio, minerali di rame o nichel. Magari si può riprendere anche ad esplorare il sottosuolo nazionale oltre che a prelevare le  materie dai rifiuti.

La premier e l’Europa

Tra poche settimane l’Europa presenterà il ‘Critical Raw Materials Act‘ per definire tempi e modi per contrastare l’egemonia dei Paesi possessori. Sarà l’occasione per dimostrare quanto il primo governo di centrodestra italiano credi nella transizione energetica senza réclame propagandistiche. Se davvero vuole restare alla guida dell’Italia per cinque anni deve dimostrare di sapere guidare passaggi storici come la transizione digitale ed energetica. Con tutti gli alti e bassi cui assistiamo ogni giorno verso l’Europa e il Green Deal, il tavolo di Pichetto e Urso deve dire presto e chiaramente cosa propone. Quando il tema sarà ripreso in Europa la premier potrebbe portare proposte innovative degne di un grande Paese  ed accrescere la propria reputazione di leader.

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