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Mobilità elettrica: governo lento e privati sprint ?

Mobilità elettrica: governo lento e privati sprint ?

16 Gennaio 2022 0 Di Nunzio Ingiusto

La Provincia di Bolzano rilancia gli incentivi per chi acquista auto elettriche o plug-in come in Sardegna ed Emilia Romagna. I costruttori di auto attaccano il governo per i ritardi.

 

Il desiderio di viaggiare senza far danni all’ambiente, ma pur sempre motorizzati, ha buoni alleati politici in  Emilia Romagna, Sardegna e Trentino Alto Adige. Se i costruttori di automobili lamentano poca attenzione del governo verso la  mobilità  elettrica o le auto ibride- soprattutto davanti all’aumento dei prezzi di benzina e gas-  in Alto Adige gli incentivi sono belli e pronti. Per tutto il 2022 chi acquista un’auto elettrica può contare su aiuti pubblici. L’ Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) nei giorni scorsi è tornata a chiedere il potenziamento delle rete delle ricariche. Senza le quali, evidentemente, ogni progetto sulle auto elettriche ha poco senso. E’ una giusta richiesta che non puo’  essere trascurata.

La Provincia autonoma di Bolzano è partita proprio da questa necessità stradale per allargare il sostegno all’acquisto di auto non a benzina o diesel per una larga platea : privati, tassisti,  aziende, autoscuole. Il mercato cresce e considerato che la popolazione della Provincia bolzanina  è di circa 550 mila abitanti, aver ricevuto nel 2021 562 domande di contributo è stato un ottimo segnale. In sostanza  quest’anno ci sono 2.000 euro per l’acquisto, il leasing o il noleggio a lungo termine di autoveicoli elettrici e 1.000 euro per vetture  ibridi plug-in. L’ automobilista ottiene  uno sconto di pari importo dal rivenditore, purché la vettura non costi più di 50.000 euro. La campagna va sotto l’hastag #greenmobilitybz“ al quale sono legate le tre date per fare  domanda di  contributo : 31 marzo, 31 luglio, 31ottobre.

Il governo Draghi impegnato sulla transizione ecologica, dunque, non farebbe abbastanza per ridurre traffico ed emissioni di Co2, nonostante le strategie europee. Secondo uno scenario base sulla mobilità elettrica diffuso dalla UnicoGO -azienda energetica della mobilità – nel 2030 ci saranno « circa 3,5 milioni di veicoli elettrici circolanti con il picco della quota di mercato delle nuove immatricolazioni pari a un 33% del totale ». La società guidata da Aldo Arcangioli  è  al 3^ posto del Financial Times nel Ranking FT1000 Europe’s Fastest Growing Companies e lavora per aumentare fatturato e occupazione. È noto che la ricerca di nuove soluzioni per la strutturazione della rete di ricarica vede impegnate le big company ma anche aziende medio grandi  come la stessa UnicoGo. Con il suo  Centro di ricerca di Napoli ha annunciato un piano di sviluppo fino al 2026 -« corridoio di ricarica nazionale»- con 1000 punti di ricarica entro il 2022  con potenza variabili da 22 a 200 kilowatt. Un piano molto simile a quello che i costruttori di auto vorrebbero fosse varato dal governo. Per ora non c’è e quindi gli investimenti privati sono l’opzione piu’ realistica per spostarsi con auto non inquinanti.

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