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Modena non corre sui rifiuti. I rimedi dopo le proteste

Modena non corre sui rifiuti. I rimedi dopo le proteste

11 Giugno 2023 0 Di Nunzio Ingiusto

Il piano rifuti nella città emiliana non soddisfa i cittadini. Uno slalom tra proteste e rimedi soprattutto per i rifiuti abbandonati. Protesta anche il Pd.

Modena, la città di Enzo Ferrari e di tanta storia, ha lanciato un piano rifiuti che non corre alla velocità delle macchine del Cavallino. Il piano è diventato  un caso nazionale per l’attuazione ( troppo lunga), per le proteste e i rimedi in progress. Raramente nel cuore dell’Emilia rossa si erano sommate tante criticità su un servizio pagato dai cittadini. La stampa locale registra  da tempo segnalazioni con foto che stanno facendo il giro dei media. In consiglio comunale i rappresentanti del Pd  hanno chiesto all’ amministrazione comunale di  “fare tutto ciò che è in suo potere per migliorare sempre più la situazione. Sembra che l’amministrazione ci stia ascoltando riguardo ad esempio gli spazzini di quartiere”. L’amministrazione comunale guidata da Gian Carlo Muzzarelli del Pd e la società Hera che gestisce il servizio, corrono ai ripari. Da pochi giorni sono entrati in servizio 10 nuovi spazzini, saliti a 20 in totale, per una città di circa 200mila abitanti. “La figura dello spazzino di quartiere  si integra all’esistente struttura organizzativa e di servizio a disposizione dal raggruppamento di imprese che si è aggiudicata la gara per la gestione dei rifiuti urbani e assimilati nel bacino territoriale “Pianura e Montagna Modenese” , così ha spiegato la Hera. Un’integrazione che la gente aspetta. Da domani 12 giugno la società  interverrà con  gradualità, sui cassonetti stradali. Funzionano con una tessera magnetica che ha causato molte lagnanze. In sostituzione di quelli esistenti ci saranno nuovi contenitori dell’indifferenziato apribili liberamente. Non ci sarà “la necessità di avvicinare la tessera al lettore. Questo per consentire ai residenti di prendere confidenza con il nuovo strumento”. Si direbbe che è una prima risposta alle lamentele dei cittadini. Ovviamente l’attenzione delle famiglie nelle varie zone non cala, sebbene l’obiettivo finale del piano comunale sia la raccolta differenziata.

I rifiuti spiegati alla stampa

 L’ assessore all’Ambiente nei giorni scorsi ha fatto un giro in città accompagnata dai giornalisti per mostrare lo stato dell’arte. Il  piano, partito a settembre, si concluderà a fine 2023. Non è troppo lungo ? Come tutti i grandi cambiamenti, anche questo richiede aggiustamenti e correzioni man mano che viene applicato, spiegano in comune. Si verificano eventuali criticità ed una di queste sono i conferimenti errati e gli abbandoni. I furbi, evidentemente, non mancano nemmeno a Modena. Magari sono quelli che non pagano la TARI. I contribuenti veri  hanno segnalato che molti abbandoni avvengono di notte e senza alcun controllo. La Hera non ci sta a passare per una company poco efficiente ed ha aumentato la comunicazione di prossimità con gazebo, numeri telefonici ed indirizzi e-mail. Ma anche su questo aspetto ci sono state lamentele per mancati ascolti- segnalazioni. Scompariranno? La  città sta passando ad un sistema di raccolta porta a porta, calibrato sulle caratteristiche dei diversi quartieri cittadini. Nelle aree più esterne c’è un porta a porta integrale, nelle zone residenziali il porta a porta riguarda solo carta e plastica. Per  il resto rimangono i cassonetti stradali. Nel caratteristico centro storico di origine romana, il porta a porta è condominiale con bidoni per carta e plastica all’interno degli androni. Funziona ?  I cittadini sono collaboratori ed utenti allo stesso tempo. Senza il loro consenso la strada verso la sostenibilità si fa complicata. Peraltro hanno subito anche una brutta posizione nell’ultima classifica ambientale de IlMeteo.it . 93 su 108 città.
In definitiva chi l’
avrebbe detto  che la città di Luciano Pavarotti, del’aceto balsamico, del centro storico patrimonio Unesco, dell’Accademia militare, della Ghirlandina, delle Ferrari e delle Maserati, per i rifiuti avrebbe fatto un pit stop lungo un anno. Sulle tribune restano cittadini paganti e  vigili.

 

 

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