
Napoli: ai costruttori piace la sostenibilità ed hanno un progetto
10 Settembre 2022Napoli, sostenibilità nelle costruzioni, insieme a ricerca e innovazione, nel progetto Discente. La Regione ha oltre 500 milioni di euro dal PNRR ma bisogna recuperare ritardi storici ed esprimere disegni rispettosi dell’ambiente.
Napoli: ai costruttori piace la sostenibilità ed hanno un progetto
Napoli e la Campania fanno i conti con l’arretratezza negli investimenti nella ricerca e stentano a far crescere la sostenibilità edilizia e costruttiva. Ma “il PNRR ha assegnato alla Regione più di 500 milioni di euro proprio per ricerca, innovazione e start up e potremmo quindi finanziare progetti di ricerca per rispondere alle sfide del settore, che investono l’energia, i materiali, la sensioristica e la digitalizzazione dei processi”, dice Valeria Fascione, Assessore alla Ricerca e Innovazione della Regione Campania.
Il dato da cui partire, messo in luce al seminario ‘Innovazione per la sostenibilità dell’ambiente costruito’ organizzato dall’Associazione dei costruttori con gli istituti Iriss e Itc del Cnr è che l’edilizia pur rappresentando il 9% del PIL regionale è ancora troppo debole nei settori strategici essenziali. C’è un salto di qualità che lo Stato deve compiere per allineare la nuova spesa edilizia: l’alleggerimento della burocrazia e la celerità delle pratiche. Lo scopo per chi mette i quattrini è di avere unicità di ogni opera edilizia rispettando regole complesse ma che si prestano alle più strane e paralizzanti interpretazioni. Sul PNRR il confronto tra soggetti pubblici e privati per selzzionare la spesa durerà anni. Si sa, aggiunge Angelo Lancellotti, Presidente di Ance Napoli, “che ogni opera edilizia è frutto di un mix di condizioni normative, costruttive, manutentive ed economiche, sempre differenti”. Ed ecco che viene fuori un progetto innovativo chiamato Discente.
Un cambio di passo rispetto al passato
Il quadro nazionale e internazionale influenzato dalla globalizzazione e dai precari equilibri geopolitici, fa da stimolo a recuperare il gap accumulato negli anni. Gap strutturale, ambientale, architettonico, aggiungiamo, che porta la firma di architetti famosi e di costruttori arditi. Altri tempi, altre urgenze di fare affari con il cemento purchessia, tutti inghiottiti dal miracolo economico che trascurava bellezze, paesaggi, fragilità sociali e territoriali. Troppo facile ricordare ai contemporanei le “Mani sulla città”. La voglia di investire in una città, tuttavia vetrina mondiale, sta ritornando. I mille problemi che affliggono la sua vita non possono essere l’alibi per restare fermi. I costruttori edili’ I davvero vogliono giocare la partita direttamente? Si, al punto che vogliono promuovere e supportare la domanda di innovazione da parte delle Pubbliche amministrazioni. Una sfida da seguire con occhio attento, nonostante gli infruttuosi precedenti e non tutti da caricare certo sulla spalle dei costruttori edili.
Digitalizzazione e start-up ok, ma niente Rinascimento napoletano
Napoli deve aspettarsi questa magica parola di ambiente costruito?
“Sul tema – spiegano Massimo Clemente, direttore del Cnr Iriss e Antonio Occhiuzzi, direttore del Cnr Itc – la collaborazione e l’interazione con l’Ance mirano a mettere a sistema l’avanzamento della conoscenza, l’innovazione tecnologica, la valorizzazione del capitale territoriale e il capacity building di imprese ed enti locali”.
Per non dare ad intendere di usare espressioni vane, viene spiegato il progetto Discente: un ecosistema che ha l’obiettivo di accompagnare alcune start-up in un percorso che le aiuti a consolidare la propria proposta favorendo le opportune connessioni con gli operatori più consolidati del settore delle costruzioni e dell’innovazione.
Un sistema, che io ricordi, che Napoli non ha mai visto e che ora deve camminare con il digitale e le migliori applicazioni per disegnare (chissà) una nuova città.
Lo sforzo imprenditoriale di offrire le migliori opportunità che l’Amministrazione comunale di Gaetano Manfredi dovrebbe cogliere dato che sconta limiti qualitativi e quantitativi a partire dal personale comunale. Una sola raccomandazione: che tutto questo non peschi in esauste definizioni come Rinascimento napoletano.