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Napoli, Ancora pari con contestazione nella gara che chiude il campionato

Napoli, Ancora pari con contestazione nella gara che chiude il campionato

27 Maggio 2024 1 Di Claudio Greco

Formazioni:

Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo (40′ st Mazzocchi), Ostigard, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, Cajuste (20′ st Osimhen); Politano (1′ st Ngonge), Simeone (1′ st Raspadori), Kvaratskhelia. All.: Calzona

Lecce (4-4-1-1): Falcone; Gendrey, Baschirotto, Pongracic, Gallo (20′ st Piccoli); Almqvist (10′ st Gonzalez), Ramadani, Blin (32′ st Oudin), Dorgu; Berisha (32′ st Rafia), Krstovic (10′ st Pierotti). All.: Gotti

Arbitro: Dionisi  sez. L’Aquila; Assistenti: Perotti e Cavallina; IV° Uomo: Gualtieri; Var: Marini, Avar Muto

 

Pubblico mal disposto a perdonare la pessima stagione degli azzurri, striscioni e cori contro la squadra e il presidente De Laurentiis. Fischiato Di Lorenzo, poi la squadra si rifiuta di andare sotto la curva B

ma veniamo alla gara dove la prima frazione di gioco allo stadio Maradona è decisamente poco entusiasmante. Il risultato non si sblocca dopo i primi quarantacinque minuti di gioco e il Lecce sembra essere la squadra che sembra essere più in palla dal punto di vista offensivo.

Con il centrocampo dei salentini che marca quasi ad uomo, il giro palla dei partenopei risulta sterile. Un paio di ripartenze non concretizzate da Politano e Kvaratskhelia, poi poco altro per quanto riguarda la squadra di Francesco Calzona. I pugliesi risultano più pericolosi in fase offensiva: Dorgu colpisce un palo a Meret già battuto e Berisha impensierisce non poco la difesa azzurra con un diagonale che finisce di poco sul fondo. Il primo tempo termina a reti bianche: risultato giusto considerate le occasioni da gol davvero scarne

Inizia la ripresa del secondo tempo e il Napoli sembra approcciare con un piglio diverso, complice l’ingresso di uno scatenato Ngonge. L’ex Hellas Verona impegna subito Falcone che è costretto a mettere in calcio d’angolo e poi colpisce una traversa. Il Lecce resta rintanato indietro, continuando a difendere con attenzione.

Nemmeno Raspadori e Osimhen riescono a superare Falcone. Ma una ghiotta occasione arriva ad una ventina di minuti dal termine, quando Baschirotto si immola in scivolata sulla conclusione a botta sicura di Olivera, a due metri dal portiere dei salentini. Nel finale di stagione, nonostante le squadre un po’ lunghe, entrambi gli attacchi non pungono. Dopo il recupero, il triplice fischio decreta il pareggio: finisce 0-0.

Il Napoli manca la qualificazione alle coppe europee dopo 14 presenze consecutive e lo 0-0 conseguito contro il Lecce tra le mura di casa, dello Stadio Diego Armando Maradona, si traduce in un unico risultato: decimo posto in classifica e mancata qualificazione alle competizione europee per la stagione 2024/25. La maniera peggiore per concludere un’annata fallimentare e che, per altro, segna anche un record – l’ennesimo – in negativo: è la prima volta in 27 anni– se non si tiene conto della Juventus retrocessa in Serie B causa scandalo di Calciopoli nel lontano 2006 – che la squadra campione d’Italia non prenderà parte ad alcun coppa internazionale. L’ultima formazione a cui toccò tale disonore fu il Milan targato Arrigo Sacchi– subentrato all’undicesima giornata a Giorgio Morini – nel maggio del 1997. Nella suddetta occasione, il Diavolo si posizionò undicesimo, piazzamento ancor più negativo di quello fatto registrare dagli uomini di mister Calzona.

Dunque nel ricordare che le due curve hanno iniziato la partita in silenzio, esponendo dopo i primi 15′ (la curva A) lo striscione «Di questa stagione fallimentare l’unica a salvarsi è la maglia, vada altrove chi per lei non ha dato battaglia» dando poi il via a cori quali «Solo la maglia» e «Via da Napoli». Una contestazione applaudita dalla curva B che ha cominciato a esporre piccoli striscioni con le prestazioni più umilianti della stagione azzurra: Napoli-Fiorentina 1-3, Napoli-Empoli 0-1, Napoli-Inter 0-3, Napoli-Frosinone 0-4, Torino-Napoli 3-0, Napoli-Atalanta 0-3, Empoli-Napoli 1-0, Napoli-Bologna 0-2. Poi al 35′ è stato mostrato il grande striscione «C’era un titolo da onorare ma avete “giocato” senza lottare, dal trionfo al tonfo, vi siamo grati ma a stento sarete ricordati!» ed è quindi partito dalla Curva B il coro contro De Laurentiis, a cui si è unita anche l’altra curva. Stesso copione nel secondo tempo, nonostante gli ingressi di Raspadori, Ngonge e Osimhen abbiano prodotto una maggiore pressione offensiva facendo registrare anche un palo ed una traversa. Fischi anche per il capitano Di Lorenzo quando all’86esimo è stato avvicendato da Mazzocchi. Ma siccome al peggio non c’è mai fine è stato dopo la gara che si è prodotto l’ultimo, più doloroso strappo tra tifosi e squadra: è accaduto quando la curva B ha chiamato i calciatori e questi ultimi, forse già stanchi del clima di contestazione, si sono rifiutati di raggiungerli. «Siete voi, siete voi, i mercenari della maglia siete voi…», è stato il coro che ha accompagnato il rientro negli spogliatoi degli uomini di Calzona.

Le Pagelle

NAPOLI

Meret 6 – Giornata tranquilla: sempre pronto quando chiamato in causa.

Di Lorenzo 5,5 – Dopo una settimana turbolenta non era psicologicamente facile a giocare questa partita: in fase difensiva appare più solido, ma in avanti commette troppe sbavature. (Mazzocchi SV)

Ostigard 6 – Nessuna sbavatura: ma coi piedi può sempre migliorare.

Juan Jesus 5 – Gara attenta in cui gioca bene anche d’anticipo.

Olivera 6 – Ha una buona occasione ma viene murato: per il resto è attento nelle due fasi.

Anguissa 5– Qualche sbavatura col pallone tra i piedi: ma corre molto per la squadra.

Lobotka 6 – Il cervello della squadra: dai sui piedi nascono le azioni pericolose.

Cajuste 5,5 – Un finale di stagione in crescine: colpisce anche il palo nella ripresa. (Osimhen 5,5 – Entra ma non riesce a metterci lo zampino: ci si aspettava di più)

Politano 5 – Poche giocate e poca voglia: una gara da dimenticare. (Ngonge 6,5  – Entra dando la scossa alla squadra: subito sfiora il gol poi è anche sfortunato colpendo la traversa. Resta uno dei calciatori da cui ripartire).

Simeone 5 – Poco incisivo e coinvolto: gara simbolo di una stagione difficile. (Raspadori 5 – Entra ma non incide abbastanza. Sul finale in maniera egoistica spreca tirando al posto di passare a Kvara libero).

Kvaratskhelia 5,5 – Si accende soprattutto nella ripresa: ha un paio di occasioni. Poi continua a spingere ma non riesce a essere concreto. Uno dei pochi che nella stagione ci ha messo anima e cuore.

All. Calzona 6 – Primo tempo un po’ molle, poi cambia bene all’intervallo e la squadra reagisce bene nella ripresa. Ha avuto un compito difficile con una squadra svuotata: ha fatto il possibile.

LECCE

Falcone 7 – Prestazione degna di una stagione da protagonista, con i suoi guantoni spesso decisivi per l’esito delle gare. Compresa l’ultima del campionato, in cui magari è mancata la prodezza clamorosa ma si sono susseguite parate importanti per chiudere con un punto. Su tutte quella su Raspadori

Gendrey 6,5 – Concede il minimo possibile a Kvaratskhelia, sempre pimpante ma contenuto grossomodo bene. Subito prima dell’intervallo blocca il georgiano con un tackle strepitoso per poi ripartire ed imbeccare Almqvist che quasi manda in gol Berisha. Una giocata da campione vero a precedere un gran secondo tempo

Baschirotto 7 – Era stato il primo ad “accusare” la sbornia salvezza, cosa che poteva anche starci dopo le grandi fatiche di un’annata in cui ripetersi è fisiologicamente risultato difficile. Oggi invece è tornato grande, capace di contenere sia Simeone che Osimhen. E salvando un gol fatto sul diagonale di Olivera

Pongracic 7 – Meno exploit in termini di episodi e più continuità rispetto al collega di reparto. Il croato è una certezza e non pensiamo di mancare di rispetto a nessuno né di apparire tifosi (basta guardare come sono andati i “rivali”) se diciamo che meriterebbe la maglia da titolare della Croazia a Euro 24. Anche oggi, ancora una volta, è apparso chiaro chi fosse il difensore centrale più forte in campo

Gallo 6 – Solita buona prova fatta di corsa ed attenzione difensiva. Politano è contenuto bene, Ngonge con molto più affanno. Ha comunque il tempo per numerose scorribande delle sue, andando però a mancare al momento del cross in un paio di circostanze

Blin 6 – Finisce come aveva iniziato, lottando senza timore in mezzo al campo. Vince quasi tutti i duelli fisici, soffrendo però ovviamente la supremazia del palleggio campano. Non si vede invece in fase offensiva

Ramadani 6,5 – Buonissima gara di contenimento e corsa a coronare una stagione sorprendente per un elemento che arrivava comunque dalla Premier League scozzese ed aveva tutto da dimostrare. Oggi tiene il campo e somma chiusure a ripetizione. L’affanno c’è ma è ben gestito

Berisha 7 – Altra grande prova dal primo minuto, la migliore tra tutte, per un giovane che si sta mettendo in gran mostra in questo finale di stagione. Autoritario palla al piede, sa chiudere e proporsi sfiorando anche un gol negato solo da una deviazione avversaria. E poi numeri e palloni ben smistati a non finire

Almqvist 6 – Prestazione positiva sul piano difensivo, meno esaltante sul fronte opposto. In realtà di palle per colpire non è che ne abbia poi tante, così prova di fatto a valorizzare l’unica a disposizione. Nella circostanza offre a Berisha un buon pallone che per poco non diventa gol di Berisha

Krstovic 6 – Torna al centro dell’attacco senza supporti immediati e torna ad essere un po’ isolato. La partita la fa il Napoli, così per lui le opportunità per colpire sono pressoché nulle. Nell’unico pallone toccato, tuttavia, manda in porta Dorgu che coglie il palo

Dorgu 6,5 – Con un paio di accelerazioni fa subito capire che tra i gran bei giocatori in campo lui merita le giuste attenzioni. Krstovic gli confeziona la miglior palla gol del match, il palo gli dice no anche se poteva essere più preciso. Poi gran coraggio in ogni intervento, sia da ala che da terzino

Gonzalez 6 – In campo nella ripresa nel momento di maggior pressione partenopea. Tiene botta per poi crescere alla distanza

Pierotti 6 – Lo abbiamo visto molto meglio di oggi in questo finale di campionato da miglior attore non protagonista. Oggi comunque qualche lampo e qualche giocata c’è stata lo stesso

Piccoli 6 – Palloni tenuti con leggero affanno in più rispetto a Krstovic. Tanto movimento però in profondità, con un’occasione finale per lasciare il segno da posizione comunque defilata

Rafia 6,5 – Il tunisino ha un ottimo impatto con il match e valorizza ogni pallone toccato. Prima inventa per Piccoli, poi per Oudin

Oudin 6 – Dalla distanza stava per chiudere con un’altra magia delle sue

All. Gotti 6,5 – L’ottimo campionato del Lecce e soprattutto la sua gestione meritavano un sorriso finale. E, soprattutto considerando la differenza di motivazioni da classifica, questo è arrivato perché al netto della delusione azzurra pareggiare al Maradona resta risultato di prestigio. Prestazione ordinata, da squadra, con rischi corsi ma anche insidie apportare all’avversario e, soprattutto, ancora i giovani in gran spolvero

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