
Naufragio di Cutro, gli elementi che lasciano perplessi
03 Marzo 2023I morti nel tragico naufragio di Cutro reclamano la verità: e le ricostruzioni attuali suscitano non poche perplessità.
Naufragio di Cutro, gli elementi che lasciano perplessi
C’é una serie di elementi che mi lasciano perplesso nella ricostruzione del tragico naufragio di Cutro e li butto giù cosi, d’impeto, uno dietro l’altro in quella sequenza che mi é venuta spontanea nell’immediatezza di quella strage di innocenti… non ne curerò nemmeno la forma sintattica proprio per rivivere lo stato danimo di quel momento.
Sia chiaro: il mio non è cinismo ma volontà di analizzare quella tragedia proprio come il medico legale fa l’autopsia di un cadavere, perché quei morti eclamano la verità e meritano ben più della diatriba sulla colpa politica che la Sinistra cerca di riversare sul Governo e che puzza di sciacallaggio.
Non é necessario essere esperti marinai per farsi venire gli stessi miei dubbi… Vediamoli.
• Un barcone della lunghezza di circa 15 metri parte dalle coste turche con 150 persone a bordo. Le barche di quel tipo di solito non sono larghe più di 4 metri per cui il conto é presto fatto, ogni passeggero aveva a disposizione non più di 40 centimetri quadrati… giusto per stare in piedi.
• Il barcone ha navigato per un migliaio di miglia in un mare che ha raggiunto anche forza 4…
• Non so se si trattasse di un fuoribordo o un entrobordo, tuttavia so che il serbatoio di una barca di simili dimensioni non ha la capacità sufficiente per effettuare una tratta così lunga.
• Con un mare calmo e con una velocità di una quindicina di nodi avrebbe dovuto navigare per 2-3 giorni, salvo imprevisti, prima di giungere da noi.
• La rotta di quella barca ha attraversato le acque territoriali di Turchia e Grecia, è passata in acque internazionali, per entrare infine nella acque italiane senza essere stata rilevata.
Queste perplessità fanno sorgere una perplessità maggiore: com’é possibile che una barca stracolma di persone in piedi abbia percorso un migliaio di miglia lungo una rotta molto battuta senza essere rilevata?
Il sospetto non può non sorgere, è più che probabile che quei poveri naufraghi siano stati imbarcati nella stiva di una “nave madre” che li ha trasportati fino a alcune decine di miglia dalla costa calabra per essere poi trasbordati su una “barca figlia”… le pessime condizioni di quella barca e le pessime condizioni del mare hanno fatto il resto.
Giunti in vista delle nostre coste la tragedia era compiuta.