
Renzi: “No alleanza Pd-M5s”. Di Maio e i Cinquestelle rischiano la faccia
29 Aprile 2018In fermento le basi degli opposti fronti. Cresce il numero dei contrari alla eventuale intesa. E Renzi dice no al governo con M5s.
L’intollerabile e umiliante esame a cui i Dem vogliono sottoporre i pentastellati
“Ma come si fa a non vendersi l’anima quando sei tu che vorresti comprarmela”, cantava un innamorato Gino Paoli alla Musa di turno… Ma Luigi Di Maio non è Gino Paoli e Matteo Renzi non è una Musa. Spettacolo di immensa tristezza…
C’è disorientamento tra elettori, simpatizzanti e sostenitori del M5s e del Pd. La base pentastellata è in fermento eccezion fatta per i soliti acefali invasati da curva disposti a digerire tutto acriticamente.
Per molti la sola possibilità di accettare di essere sottoposti ad esami di legittimità democratica da parte del Pd è intollerabile oltre che umiliante. E in tanti si chiedono dove sia finito l’orgoglio pentastellato e dove è finita la sua diversità.
Il rischio dello sbriciolamento della questione morale – cavallo di battaglia dei Cinquestelle – è del resto sotto gli occhi di tutti. E ci si domanda quanti schiaffi sia ancora disposto a ricevere Di Maio in nome della governabilità e della poltrona da Premier. Schiaffi di marca piddina che stanno facendo perdere la faccia al Giovane Leader di Pomigliano e che stanno pregiudicando la credibilità dell’intero Movimento.
Di fronte al diluvio degli errori post-elettorali c’è ora chi tra i Cinquestelle spera in Matteo Renzi. Già, proprio così, avete letto bene… Sempre che l’ex Capo Scout non cambi idea e che tenga fede a quanto annunciato.
Prende dunque consistenza l’ipotesi del voto anticipato in autunno con Paolo Gentiloni nelle vesti di traghettatore e di notaio della nuova Legge elettorale.
Inutile dire che l’ubriacatura e il flop postelettorale impone al M5s una seria riflessione sulle contraddizioni prodotte da una sconsiderata quanto troppo veloce metamorfosi. Le trasformazioni troppo veloci – è del resto noto – talvolta producono mostri. Accade anche in natura.
I compromessi di alto profilo legittimano la definizione della politica come “Arte del possibile”; le trattative tra bancarellari precipitano la medesima nel girone infernale del magna magna tra poltrone e pagnotte. Lo tengano ben presente quelli della Casaleggio Associati…