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Sahelo-Sahara, cosa fanno i francesi in attesa degli italiani?

Sahelo-Sahara, cosa fanno i francesi in attesa degli italiani?

18 Luglio 2021 0 Di Corrado Corradi

Macron sposta i soldati dal Sahelo-Sahara verso il Golfo di Guinea per seguire le nuove minacce jihadiste.

Sahelo-Sahara – Cosa stanno facendo i Francesi in attesa del rischieramento di noi italiani?

Durante una recente videoconferenza con i Capi di stato del G5–Sahel*, il Presidente francese Macron ha dichiarato che “I nostri nemici hanno abbandonato le loro ambizioni territoriali per diffondere la loro minaccia non solo in tutto il Sahel, ma in tutta l’Africa occidentale”.

Il G5-Sahel, o “G5S“, è un quadro istituzionale di coordinamento e monitoraggio della cooperazione regionale in materia di politiche di sviluppo e sicurezza, creata durante un summit del 15 gennaio 2014 e che comprende Mali, Burkina Faso, Ciad, Mauritania e Niger.
In tale videoconferenza il Presidente francese ha annunciato che entro la fine del 2021 la Francia chiuderà tre basi militari stanziate nel nord della regione per seguire la direttrice di sviluppo della minaccia jihadista in Africa, che sembra essersi orientata verso sud all’indirizzo degli stati che circondano il Golfo di Guinea.

In particolare, secondo i servizi francesi, sarebbero presi di mira soprattutto la Costa d’Avorio e il Benin.

In pratica, Macron ha annunciato aver deciso di voler riorganizzare il proprio schieramento anti-jihadista in Africa proiettandosi non più verso il Sahel ma verso i paesi della costa nord del Golfo di Guinea.

Ecco perché, a maggio scorso, il Presidente francese aveva annunciato che gran parte della forza Barkhane, composta da 5.100 membri, sarebbe stata ridotta… per ricollocarla dove, secondo la Francia, si starebbe  materializzando una nuova direttrice di minaccia jihadista.

La strategia, o almeno, la comunicazione francese riguardante l’attività nel Sahel, lascia perplessi perché, dati alla mano, se è vero che un loro rischieramento verso il sud è realmente in atto, è altrettanto vero che i militari francesi nella regione saheliana orbitante tra Niger e Mali ammontano ancora a 2.500-3.000 uomini, mica bruscolini.

A costoro si aggiunge anche un contingente togolese inserito nella missione Minusma con l’incarico di controllo del territorio finalizzato a rassicurare e proteggere la popolazione.

Forse è ancora un po’ presto per essere certi che la minaccia jihadista si stia spostando massicciamente dal Sahel al Golfo di Guinea.

Ma i servizi francesi sono abbastanza operativi in quell’area, per cui immagino dispongano di informazioni attendibili e sono certo che tali informazioni siano state condivise con i servizi italiani, anch’essi decisamente efficienti ed efficaci nella raccolta di notizie strategiche, per cui non ci resta che attendere gli eventi.

Per completezza d’informazione: l’ultimo attentato jihadista è avvenuto il 25 giugno contro una base Minusma ubicata ad Al Moustarat (a nord di Gao).

Si è trattato di un attentato con impiego di autobomba che ha ferito una ventina di persone (dodici militari tedeschi e un belga, nonché numerosi soldati indigeni).

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