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Serie A, il Napoli pareggia con il Frosinone e l’Europa si allontana

Serie A, il Napoli pareggia con il Frosinone e l’Europa si allontana

14 Aprile 2024 0 Di Claudio Greco

Formazioni:

Napoli: 4-3-3 formato da: Meret – Rui, Ostigard, Rrahmani, Di Lorenzo – Zielisnki, Lobotka, Anguissa – Kvaratskhelia, Osimhen, Politano. All. Calzona. A disposizione: Gollini – Idasiak, Mazzocchi, Natan – Cajuste, Traorè, Dendoncker – Lindstrom, Simeone, Raspadori.

Frosinone: 3-4-2-1 in cui figurano: Turati – Lirola, Romagnoli, Okoli – Zortea, Barrenechea, Mazzitelli, Valeri – Soulé, Brescianini – Cheddira. All. Di Francesco. A disposizione: Cerofolini, Frattali – Lusuardi, Marchizza – Gelli, Garritano, Reinier – Cuni, Baez, Ghedjemis, Kaio Jorge, Seck, Kvernadze.

Arbitro: Fabbri Assistenti: Rossi L. – Moro IV Ufficiale: Santoro VAR: Serra-Irrati

Il Napoli era reduce dalla vittoria (4-2) sul Monza ma in casa fin qui, sta avendo un rendimento molto altalenante: su 15 partite giocate finora al Maradona in Serie A, sei vittorie, quattro pareggi e ben cinque sconfitte, per un bottino di 22 punti. Gli azzurri occupano l’ottavo posto in classifica (48 punti) e oggi dovevano assolutamente vincere per proseguire la corsa verso l’Europa.

Sull’altra sponda invece, il Frosinone non vince una gara da quasi tre mesi, l’ultimo successo dei giallazzurri risale infatti al 21 gennaio scorso, col 3-1 sul Cagliari. Da allora, quattro pareggi (gli ultimi due consecutivi) e ben sei sconfitte. La squadra allenata da Di Francesco non ha però mai vinto in trasferta in questa Serie A: quattro pareggi e 11 sconfitte, col peggior rendimento in trasferta del campionato (4 punti).

Fischio di inizio di Fabbri e si può partire al Maradona, con oltre 50.000 gli spettatori presenti, ma non senza “contestazione” della tifoseria organizzata azzurra, il Napoli parte con un buon possesso palla, con Lobotka marcato a uomo a tutto campo da Brescianini ma comunque molto abile nel farsi trovare dai compagni.

La prima frazione al Maradona è tutt’altro che noiosa, Il clima è di contestazione e il caldo torrido non aiuta i calciatori in campo, ma lo spettacolo e le emozioni non mancano di certo.

Il Napoli inizia bene, aggressivo e spinto come al solito da Kvara e Politano, sempre pimpanti e ispirati. Le occasioni più importanti tra le fila degli azzurri le ha però Osimhen, in entrambi i casi protagonista di due errori grossolani, specialmente il secondo a tu per tu con Turati. Nel mezzo però, fortunatamente per il Napoli, un capolavoro di Matteo Politano ha sbloccato il match e portato i partenopei in vantaggio, lo stesso Politano innesca il classico movimento a rientrare dalla fascia destra, Valeri gli lascia troppo campo e lui non perdona: sinistro a giro splendido che si insacca a fil di palo e Napoli avanti 1-0 con una perla del numero 21 del Napoli.

Dall’altro lato però non è mancata la verve offensiva del Frosinone, bravo a creare un paio di pericoli concreti e soprattutto a guadagnarsi un calcio di rigore con la coppia Soulè-Cheddira: bella verticalizzazione dell’argentino per l’attaccante di proprietà del Napoli, atterrato da Rrahmani. Dal dischetto però lo stesso Soulè si lascia ipnotizzare da Meret, con un rigore tutt’altro che positivo. La prima frazione termina così, con il risultato in bilico, ma con il Napoli in vantaggio.

Anche i secondi 45 minuti regalano tante emozioni al Maradona. Il Frosinone rientra cattivo dagli spogliatoi e l’aggressività emerge fin da subito, soprattutto in occasione del gol del momentaneo 1-1: bravo Soulè ad aggredire Meret, autore però di un errore grossolano che favorisce la ribattuta in rete di Cheddira.

Il Frosinone gioca bene, si difende in maniera compatta, ma non riesce ad evitare il gol del nuovo sorpasso partenopeo: ennesima conclusione di Kvaratskhelia e palla che diventa buona per Osimhen che scappa sulla linea del fuorigioco e batte Turati. Gli azzurri sembrano in pieno controllo, ma il Frosinone reagisce di nuovo e stavolta confeziona un gol al bacio: splendido assist di Zortea e colpo di testa fantastico di Cheddira.

La partita dunque finisce cosi e continua la maledizione delle gare interne per il Napoli che al Maradona ha soltanto il dodicesimo rendimento interno della serie A. Il Frosinone porta via da Napoli il quinto punto del suo campionato lontano dallo Stirpe, molto prezioso in chiave salvezza.

Ciò che pero, emerge con chiarezza è che il Napoli è sempre lo stesso, nel senso che con la qualità riesce a costruire pur non avendo un ritmo alto, esprime giocate d’altissimo livello come il tiro a giro con cui Politano sblocca la partita, ma c’è anche un altro volto dei partenopei, ovvero quello sprecone sotto porta e fragile senza palla, in fase difensiva. Da tredici partite il Napoli non riesce a tenere la porta inviolata, subisce la doppietta di Cheddira, giocatore di proprietà del club di De Laurentiis, che agguanta due volte gli uomini di Calzona.

Intanto a fine gara in conferenza, il tecnico azzurro ha cosi commentato:

La gestione è stata sbagliatissima da quando eravamo in vantaggio. A fine primo tempo ho detto ai ragazzi che così non avremmo vinto la partita e così è stato – ha spiegato Calzona. Poi l’allenatore del Napoli ha proseguito: “Dovevamo portarla a casa, è stato un problema di gestione, facciamo fatica ad andare sotto palla. Sono dispiaciuto per i gol presi, ne abbiamo subiti troppi questa stagione. Abbiamo lavorato male tutta la gara. Non capisco perché non percepiamo il pericolo. Non ho mai avuto la sensazione di solidità. E non è solo colpa dei difensori. Se non pensiamo negativo quando siamo in fase di non possesso andiamo in sofferenza. Dobbiamo avere più cattiveria, cosa che oggi ci è mancata. Se non vinciamo, le possibilità di andare in Champions si assottigliano. Avevamo uno stadio pieno e mi dispiace molto per la gente”.  

Poi ha concluso: “In queste due settimane abbiamo lavorato tantissimo con i ragazzi, spiegando che possiamo vincere anche 1-0 creando meno. Ero felice di quanto fatto. Però sapevo che con questo caldo potevamo andare in difficoltà contro una squadra giovane come il Frosinone. De Laurentiis? Con lui parlo spesso, come è molto carino ed è discreto, parla alla squadra con parole giuste. Il problema siamo noi, perché abbiamo le condizioni per fare bene. Se poi alla Champions ci crede il pubblico perché non dobbiamo farlo noi? Futuro a Napoli? Io ho un contratto con la Federazione slovacca e voglio fare bene in queste ultime settimane, non penso al resto, poi è giusto che la società faccia le sue valutazioni”.

Pagelle:

Napoli

Alex MERET 6 – Croce e delizia dei partenopei. Ipnotizza Soulé dagli undici metri, poi però regala l’1-1 al Frosinone con il disastro in costruzione. Nel finale ancora protagonista con un miracolo di piede per negare il 2-3 a Seck.
Giovanni DI LORENZO 5,5 – Riesce a contenere Valeri ma si affaccia poche volte nella metà campo avversaria. Nel recupero potrebbe tirare, sceglie di passarla a Simeone, forse perché esausto, è una decisione che costa caro.
Amir RRAHMANI 4 – Ridicolizzato da Cheddira per tutti i 90′. Il centrale kosovaro, in assenza di Juan Jesus, dovrebbe dirigere la difesa del Napoli ma la direziona verso il baratro. Travolge l’attaccante marocchino, è fuori posizione anche sul 2-2, Seck gli transita davanti e a momenti trova il colpo del ko. Ammonito, era diffidato e salterà la prossima.
Leo OSTIGARD 5,5 – Chiamato in causa per sostituire l’infortunato Juan Jesus, fa quasi bella figura a fianco del pessimo Rrahmani. In verità, però, nemmeno il norvegese trasmette sicurezza.
MARIO RUI 4,5 – Riesce ogni tanto a limitare Soulé, i guai peggiori glieli procura Zortea, che gli sfugge in velocità sul 2-2 poi lo sovrasta per servire Seck. Chiude il pomeriggio nero con l’espulsione, anche se in questo caso si sacrifica per i compagni.
Frank ANGUISSA 5,5 – Agisce nell’ombra, fatica ad entrare nel vivo del gioco. La sua miglior giocata ad inizio ripresa quando con Di Lorenzo e Osimhen confeziona una chance ghiotta di 2-0, neutralizzata da Turati e Romagnoli. (Dall’85 Giovanni SIMEONE s.v.)
Stanislav LOBOTKA 6 – Si limita al compitino. Meglio nel primo tempo, nella ripresa perde qualche pallone di troppo.
Piotr ZIELINSKI 5,5 – A Monza aveva ritrovato il sorriso con il capolavoro all’incrocio, al Maradona lo ha smarrito velocemente. Il polacco è nel vivo del gioco nei primi 45′. Sfiora il 2-0 di testa, poi impegna Turati con il mancino. Scompare nel secondo tempo. (Dal 78′ Jens CAJUSTE 5,5 – Calzona ne ritarda l’ingresso, il Frosinone intanto pareggia. In campo per poco, non lascia il segno).
Matteo POLITANO 7 – Stappa la gara con una perla delle sue, l’ottavo centro in questo campionato. Il CT Spalletti, alla ricerca di ali per gli Europei, dagli spalti avrà apprezzato. Non era al 100%, e cala nella ripresa. (Dal 77′ Giacomo RASPADORI 5,5 – Subito due sgasate, per dire al CT Spalletti “Ci sono anch’io”, ma rimane nell’anonimato).
Victor OSIMHEN 6,5 – La zampata del nigeriano sembrava capace di raddrizzare definitivamente il Napoli e la gara. Non è stato così ma la prova del 9 azzurro rimane abbastanza positiva. Sponde intelligenti e numerose occasioni create, poi puntualmente distrutte da Turati.
Khvicha KVARATSKHELIA 6 – Il georgiano va a fiammate, e quando si accende il Frosinone non ha armi per frenarlo. Peccato però che i suoi lampi si concentrino soprattutto nella ripresa dopo 45′ di scarso coinvolgimento. Determinante per il 2-1, sa fare di più.
All. Francesco CALZONA 5 – I cali di concentrazione dopo i cooling break sono inaccettabili. La fase difensiva è ancora una volta imbarazzante. Il suo percorso si avvicina alla conclusione, così il rinnovo non lo guadagnerà.
Frosinone:
Stefano TURATI 7,5 – Dopo il miracolo su Ndoye di settimana scorsa, si conferma protagonista e mette la firma anche sul 2-2 al Maradona con le parate su Osimhen (più d’una), Zielinski e Di Lorenzo. Sui gol non può nulla.
Pol LIROLA 5 – Inizia a sinistra ma va in crisi per marcare Politano, che fa quel che vuole. Così DiFra lo sposta a destra, e subisce meno assalti.
Simone ROMAGNOLI 6 – Sufficienza al limite. Nel primo tempo va a vuoto e lascia Osimhen da solo in campo aperto. Rimedia con alcuni buoni interventi, tra cui la spazzata per negare il 2-1 ad Osimhen dopo lo scavetto su Turati.
Caleb OKOLI 6,5 – Il migliore del trio difensivo dei ciociari, prima a destra poi a sinistra ma sempre affidabile. La sua fisicità è preziosa per contenere Osimhen.
Nadir ZORTEA 7 – In difesa fa a sportellate con Kvara, in fase offensiva è un cliente scomodo per Mario Rui. Nella ripresa sfodera il quinto assist del suo campionato, un cross perfetto per Cheddira, che trova il 2-2. Poi sovrasta Mario Rui e mette Seck davanti alla porta per il 2-3, negato da Meret con un piede. (Dal 90’+6′ LUSUARDI s.v.)
Enzo BARRENECHEA 5,5 – Non la sua miglior prestazione. Tanti errori in costruzione, sia nei lanci lunghi che in giocate più semplici. Per sua fortuna le sue sbavature non cambiano le sorti della gara.
Luca MAZZITELLI 6,5 – Presenza importante. Grintoso, non si risparmia mai. Nell’azione del rigore vede Cheddira con la coda dell’occhio e lo innesca di testa. (Dal 90’+5′ Francesco GELLI s.v.)
Emanuele VALERI 5 – Male in avvio, con il passare dei minuti capisce come stuzzicare Di Lorenzo e come essere una risorsa in fase difensiva. Poi, però, rovina tutto tenendo in gioco Osimhen nel 2-1…
Matias SOULE’ 6 – L’argentino di proprietà della Juve spreca il rigore e il suo digiuno continua: 9 partite senza segnare. Si fa perdonare in avvio di secondo tempo con il pressing su Meret dal quale nasce il pareggio. (Dal 78′ Demba SECK 6,5 – Colpisce di fianco il pallone del possibile 2-3, obbligando Meret al miracolo).
Marco BRESCIANINI 6 – Si colloca sulla trequarti ma in verità per DiFra è l’uomo che deve soffocare Lobotka. Tanto sacrificio, esce quando non ne ha più. (Dal 78′ REINIER s.v.)
Walid CHEDDIRA 7,5 – Protagonista assoluto con il rigore conquistato e la doppietta fondamentale per la corsa salvezza. Nel primo gol è lesto ad accogliere il regalo di Meret, nel secondo punisce la difesa partenopea in modo simile a come aveva punito quella della Juventus allo Stadium. 5 gol nelle ultime 7, trascinatore.
All. Eusebio DI FRANCESCO 6,5 – Sale a 11 il conto di partite consecutive senza vittorie, ma almeno centra il terzo pareggio di fila che per la corsa salvezza è comunque ossigeno. Dopo il Bologna, frena anche il Napoli. I suoi sono abili a sfruttare i momenti in cui i partenopei staccano la spina. La seconda impresa stagionale al Maradona è solo sfiorata.

 

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