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Un Primo Maggio che ricorda il 2 novembre. E lo chiamano il giorno della Festa dei Lavoratori…

Un Primo Maggio che ricorda il 2 novembre. E lo chiamano il giorno della Festa dei Lavoratori…

01 Maggio 2022 0 Di Marino Marquardt

Scrivendo Sopra Le Righe in segno di esclusiva appartenenza ai Propri Pensieri Sgarrupati…

“Ogni anno il 2 novembre…”, Totò introduceva così il ricordo del Giorno dei Morti nella celeberrima “ ‘A livella”.

Ogni anno il Primo Maggio… Perplesso, mi chiedo che senso abbia ancora la Festa del Primo Maggio di fronte all’Agonia del Mondo del Lavoro, di fronte alla perdita dei Diritti, di fronte all’indebolimento della Forza contrattuale dei Lavoratori.

Più che una Festa mi sembra la celebrazione di un Rito Funebre alla Memoria.

E non sarà certo l’ormai rituale Concertone affollato di Disoccupati e di Precari a risollevare lo Spirito della Ricorrenza.

Ogni anno il Primo Maggio la Globalizzazione presenta il conto delle Delocalizzazioni al ribasso; Ogni anno il Primo Maggio propone la vetustà dei Sindacati non più efficaci Strumenti di Lotta; Ogni anno il Primo Maggio propone il volto di Organizzazioni ridotte a Simulacri del Tempo che fu.

Oggi è Domenica e Primo Maggio. Doppia festività, secondo i contratti di una volta. Non dovrebbe lavorare nessuno. Invece – a conti fatti – buona parte degli occupati sarà impegnata nello svolgere il “travaglio usato” (Sabato del Villaggio, G. Leopardi).

Domanda: Quanti di Costoro si ritroveranno l’extra in busta paga per aver lavorato nel giorno della Doppia Festività?

Eeehhh – dirà qualcuno – quante pretese! Segno dei tempi, segno di un ormai inutile Primo Maggio…

Ps. “Sopra le Righe”, è uno spazio in progress che a seconda degli avvenimenti di giornata aggiornerà il commento arricchendolo. “Sopra le Righe” è uno spazio che offre a chi scrive il privilegio di potersi esprimere in prima persona su fatti non necessariamente legati alla quotidianità. Uno spazio eretico in cui le opinioni del sottoscritto talvolta non appariranno coerenti con la linea editoriale. Voltaire docet…

Nota per gli Ortodossi della Lingua Italiana. Nella stagione in cui si tende ad inibire e a limitare l’uso delle Maiuscole, vado controcorrente. E chiarisco: le Maiuscole presenti nel testo non contemplate dal corrente galateo linguistico sono volute, esse rappresentano una licenza grafica dell’Autore e intendono conferire la giusta importanza al ruolo della parola gratificata dalla maiuscola. La maiuscola – insomma – funge da sottolineatura. Chiedo venia a Quelli della Crusca…
01/05/2022 h.07.00

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