Generalmente vengono bevuti a fine pasto in abbinamento ad un dolce o in alternativa sono scelti come vino da meditazione da sorseggiare lentamente accompagnando una serata in compagnia dei veri amici.

Il passito, vino ideale per il dopo cena

Da qualche anno, i vini passiti sono stati inseriti, di diritto, in moltissime carte dei vini.

La tendenza è quella di chiudere un buon pasto con un bicchierino di passito, quasi a rimarcare la precisa volontà di “finire in bellezza”!

Questa tipologia di vino riscuote sempre più successo, soprattutto per merito dei profumi avvolgenti e del sapore dolce, complesso e corposo.

PRODUZIONE E ABBINAMENTO DI UN VINO PASSITO

Un vino si definisce passito quando l’appassimento dell’uva avviene sulla pianta o in cantina (naturale primo caso, forzato nel secondo).

Il primo metodo consiste nel lasciar maturare a lungo i grappoli d’uva sulla pianta, permettendogli in questo modo di accumulare un’elevata quantità di zuccheri fino alla vendemmia.

Nel caso di tecnica di appassimento forzato, in appositi locali a temperatura controllata, l’uva viene conservata su graticci, appesa o in alternativa riposta su cassette impilate in ambienti idonei (i cosiddetti fruttai) e si aspetta che appassisca (in media ci vogliono dai tre ai quattro mesi dopo la vendemmia).

In questo processo che può essere naturale o artificiale, l’acqua nei grappoli evaporando fa aumentare la concentrazione di zucchero nell’acino.

Dopo questo processo i vini passiti subiranno un periodo di affinamento in caratelli, barrique o bottiglie.

L’abbinamento con il cibo va dal classico contrasto con formaggi erborinati, stagionati e sapidi equilibrandone i sapori forti.

Per chi ama gli accostamenti meno classici da provare è l’abbinamento con il fois gras.

A fine pasto si sposa perfettamente con i dolci secchi di piccola pasticceria, meglio se a base di mandorla, perfette anche le crostate a base di frutta secca o candita oppure i classici cantuccini toscani.

In alternativa possono anche essere bevuti da soli, come vini da meditazione.

Se leggendo questa premessa vi è venuta voglia di provare questo nettare delizioso, ecco una selezione tra cui scegliere.

PICOLIT PASSITO

Quello firmato dalla cantina Zorzettig è un passito di Uve Picolit 100%. Questo vino DOGC, che nasce nel cuore del Collio Friulano, viene affinato in barrique di rovere francese da 225 lt per 18 mesi e successivamente per altri 12 mesi in bottiglia.

Un vino nobile dal colore giallo dorato intenso. Al naso emergono note di marzapane, vaniglia, albicocca disidratata, frutta tropicale passita e un tocco di noce moscata.

All’assaggio risulta essere un vino setoso e intrigante, dolce per vocazione, ma allo stesso tempo con la capacità di lasciare la bocca pulita e sapida.

Vin Santo di Montepulciano

Il Vin Santo di Montepulciano, prodotto dalla Fattoria della Talosa, è ottenuto da uve Trebbiano, Malvasia e Grechetto.

Viene affinato per diversi anni in pregiati caratelli di rovere di capacità 110 litri. Il colore è ambrato brillante.

Il profumo è complesso e ricco, con sentori di albicocche, mandorle, fichi secchi e uva sultanina. Al palato è morbido e persistente.

LE PASSULE

Le Passule è un Calabria Bianco Passito IGT di uve Mantonico prodotto dalla cantina Librandi.

Questo vino viene fermentato e affinato in barrique di Allier per sei mesi, con una breve permanenza in bottiglia prima della commercializzazione.

Il colore è giallo ambrato. Al naso ha sentori di erbe officinali e fiori di campo, per continuare con frutta esotica e candita, miele di acacia, zenzero e spezie dolci. In bocca è un vino equilibrato e fresco.

Monte Croce Passito Bianco IGT

Il Monte Croce Passito Bianco IGT, della cantina Tommasi Viticoltori, è un passito di uve Garganega 100%.

Alla vista si presenta con un colore dorato luminoso. Gli aromi sono quelli della frutta candita, dell’uva sultanina e delle spezie. Al palato è morbido, avvolgente ed equilibrato, dal finale persistente.