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M5s, settari silenzi sugli accantonamenti di Beppe Grillo e di Alessandro Di Battista

M5s, settari silenzi sugli accantonamenti di Beppe Grillo e di Alessandro Di Battista

12 Marzo 2019 0 Di Marino Marquardt

Che fine ha fatto Alessandro Di Battista? La questione è spinosa. L’ordine di scuderia che parte dalla Casaleggio Associati è di non parlarne. E i beoti attivisti obbediscono. E tacciono. Senza spina dorsale i fantasmi del clic della piattaforma Rousseau ormai metabolizzano tutto, dalle genuflessioni a Matteo Salvini all’accantonamento di intellettuali e studiosi, dalle epurazioni e dalla messa in naftalina di Beppe Grillo alla emarginazione non dichiarata di Di Battista, dallo stravolgimento della Bibbia pentastellata ai mal di pancia diffusi nei Gruppi piarlamentari…

I due casi spinosi che agitano i Cinquestelle

Tutto tace. E la consegna del silenzio non ammette deroghe.

Non una domanda, non un dubbio, non un chiedersi che fine abbia fatto Alessandro Di Battista, il testimonial globe trotter che col suo ritorno sulle Patrie Sponde avrebbe dovuto contribuire a restituire al M5s quella la spinta propulsiva ormai esaurita.

Tra boatos, sussurri, grida, gole profonde e spifferi lasciati filtrare dalle voci di dentro il quadro che emerge è deprimente. E racconta che Di Battista e Luigi Di Maio – dopo avere condiviso battaglie, lunghi viaggi in auto e in camper, e dopo aver dato vita a dirette su Facebook  – ora sono ai ferri corti.

“Lo scorso weekend – riferisce Il Secolo.it – gli attivisti del Movimento 5 Stelle speravano di rivederlo a Milano, ma dell’ex pupillo di Casaleggio al Villaggio Rousseau non c’era neppure l’ombra. La sua ultima apparizione pubblica risale a circa un mese fa quando fu intervistato da Giovanni Floris, a Dimartedì. In quell’occasione si mostrò teso e non nascose tutta la sua stizza per non essere stato applaudito dal pubblico. Da allora Dibba è sparito nel nulla lasciando con l’amaro in bocca tutti quelli che ancora speravano su di lui per risollevare le sorti del Movimento”.

Di Maio e Di Battista ai ferri corti

Manovra di Palazzo, è lontano il tempo in cui i Cinquestelle osannavano il Giovanotto dalle molteplici sensibilità.

Voci di dentro confermano come nelle ultime settimane i rapporti con Di Maio siano rapidamente peggiorati. A spiegarlo è stato lo stesso Dibba che – secondo La Stampa – si sarebbe sfogato con alcuni intimi raccontando di essere stato presto “scaricato”, “non difeso” e “usato” dal Movimento e dal suo capo politico, Di Maio.

 

Cosa è successo? Mah! Il mistero regna sovrano, accade  quando le Associazioni politiche assumono gli inquietanti usi e costumi simili a quelli delle sette.

Roba da iniziati, insomma, la Verità è privilegio per pochi…

E dire che il presidente degli europarlamentari Cinquestelle, Sergio Battelli, aveva così sentenziato prima del voto in Abruzzo e in Sardegna.: “Alessandro sarà il nostro martello nella campagna elettorale per le Europee”.

Quei tempi sembrano ormai lontani, i vertici Cinquestelle hanno trattato Di Battista come un ferro vecchio da riporre sbigativamente in soffitta.

Forse era diventato un soggetto scomodo agli occhi di Casaleggio jr. e del Capo politico nonché vicepremier…

“E Lui (Di Battista ndr) – scrive ancora il Secolo – non nasconde la sua delusione. Casaleggio – aggiunge il quotidiano – ci mette una pezza: Il Movimento – dice – ha tante sensibilità, tante persone che danno apporto nei vari modi in cui possono. Alessandro è sicuramente una persona importante per il Movimento e porta i temi che sono importanti per lui”.

Parole che sembrano uscite da qualche polveroso e cadente retrobottega politico della Prima Repubblica.

Parole e spettacolo di immensa tristezza…

12/03/2019  h.13.20

 

 

 

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