
Abiti da sposa, trionfo del made in China
19 Aprile 2016 0 Di Pietro NigroIl mercato mondiale degli abiti da sposa è concentrato in Cina, Stati Uniti e Spagna: lo dice l’ultimo rapporto sul settore, pubblicato per il Barcelona Bridal Fashion Week.
Abita da sposa, occhi puntati sul mercato cinese
E’ la Cina il più grande produttore mondiale di abiti da sposa, con ben 10,6 milioni di abiti realizzati ogni anno, il 72% dei quali però destinati all’esportazione. Dietro la Cina, per la produzione, ci sono il Vietnam e gli Stati Uniti d’America, il terzo maggior produttore di abiti nuziali, con un totale di 1,8 milioni di unità realizzate. Invece, in termini di export, dietro il colosso dagli occhi a mandorla, c’è la Spagna, con un fatturato annuo di 1,3 miliardi di euro, il 41% ricavato appunto dal prodotto venduto all’estero.
A rivelarlo è l’ultimo studio del settore, “Millennial brides: nate negli anni Ottanta, oggi spose”, realizzato dal professor Josè Luis Nuenor, della Iese Business School e ricercatore all’università di Harvard.
Lo studio, che è stato realizzato per la Settimana della moda sposa di Barcellona, che aprirà i battenti il prossimo 26 aprile ed ospiterà 21 produttori e 260 marchi di tutto il mondo, rivela anche che, per tutti i produttori, la vera sfida è di riuscire a comprendere e intercettare i gusti della Generazione Y, appunto quella delle millennial, ovunque essa si trovi.
Già, perché il problema è anche capire dove si trovano le donne che stanno per sposarsi. E secondo lo studio, i mutamenti demografici in atto le modificazioni intervenute nelle abitudini dei conumatori fanno pensare che, da qui al 2020, i mercati più promettenti saranno l’America Latina, poi gli Stati Uniti, infine Arabia Saudita, Kuwait ed Emirati Arabi.
Sempre secondo lo studio, la cosiddetta Generazione Y (cioè gli individui nati fra il 1980 e il 2000), presumibilmente la parte maggiore dei prossimi “oggi sposi”, sono anche la prima generazione “digitale”.
Ciò significa che, nei prossimi anni, l’atelier in cui vedere l’abito da sposa sarà sempre di più “virtuale”. Insomma, per farsi un’idea, per scegliere, per valutare, le giovani spose si servono e si serviranno sempre più di app, siti web e blog on line, insieme a gallerie fotografiche su Google, Pinterest o Instagram. Per comprare, invece, secondo lo studio, si andrà sempre e comunque nel caro vecchio negozio reale.
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Info sull'autore
Giornalista professionista, napoletano, con esperienza di giornalismo su carta, in tv e sul web, nonché di comunicazione e nel mondo dell'impresa. Ha lavorato prima a Napoli poi in Calabria e infine a Roma e Londra. Ha curato uffici stampa e attività di comunicazione istituzionale, tra gli altri, per il parlamentare europeo Ernesto Caccavale, per Ordini professionali, per il Consorzio Acciaio e infine per Ong e Onlus. Come direttore responsabile, ha fatto nascere l'emittente tv calabrese Rete 3, e, come vicedirettore, il nuovo sito di informazione www.scelgonews.it. In precedenza è stato socio fondatore di una nuova impresa di bricchettaggio di lignite in Bashkortostan, di una cooperativa di diversamente abili a Napoli e della prima società italiana di condohotel a Chianciano (Siena). Nell'autunno 2015, raccoglie e rilancia l'ennesima sfida professionale: avviare www.Italianotizie24.it, una nuova iniziativa editoriale dal "basso", nata cioè dallo sforzo congiunto di un gruppo di giornalisti di varie parti d'Italia che decidono di "mettersi in proprio" per far nascere il "loro" giornale.