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Affaire Consip, dalla scarcerazione di Romeo alle spiegazioni di Bocchino

Affaire Consip, dalla scarcerazione di Romeo alle spiegazioni di Bocchino

19 Marzo 2017 0 Di Marino Marquardt

Settimana cruciale per l’affaire Consip, con la sentenza del Riesame sull’istanza di scarcerazione di Romeo e con Bocchino chiamato a dare conto dei compensi ricevuti.

Affaire Consip, decisione del Riesame sulla scarcerazione di Romeo

Affaire Consip. La decisione del tribunale del Riesame sulla istanza di scarcerazione presentata dai legali di Alfredo Romeo sarà al centro della settimana politico-giudiziaria che inizierà domani. L’appuntamento con la sentenza è fissato per giovedì prossimo, 23.

Sarà una settimana nel corso della quale l’attenzione degli osservatori risulterà nuovamente puntata sugli sviluppi della storiaccia tutta appalti, affari & milioni.

Una vicenda che probabilmente col procedere delle indagini finirà con l’intrecciarsi con altre di non minore consistenza.

Forse per questa ragione, al di là dell’ammuina, nessuno dei protagonisti – di fronte a “verità” contrastanti – annuncia querele.

L’intrigo affaristico legato alla Centrale acquisti dello Stato, insomma, potrebbe essere soltanto la punta dell’ennesimo iceberg del malaffare politico e imprenditoriale. Questo sospetto col trascorrere dei giorni è condiviso da sempre più parti.

L’inchiesta (ultimamente oscurata dalle polemiche sorte in seguito alla fiducia del Senato confermata al ministro Luca Lotti) proprio sabato ha fatto registrare un nuovo elemento non da poco.

Il perito nominato dai magistrati romani che si occupano del caso ha stabilito che l’ordine impartito sul pizzino ritrovato dai carabinieri “30mila mensili a T” era stato vergato dalla mano di Alfredo Romeo.

La “T” – come è noto – secondo gli inquirenti – è riferita a Tiziano Renzi, l’irrequieto babbo dell’ex Capo Scout di Palazzo Chigi.

Il Babbo dell’ex premier, il re Mida posillipino degli appalti, il ministro renziano Luca Lotti, l’Amministratore delegato Consip Luigi Marroni e l’ex finiano Italo Bocchino sono – come è noto – i protagonisti della sciarada miliardaria.

Sarà anche interessante apprendere come l’ex delfino di Gianfranco Fini spiegherà ai pm capitolini l’immensa mole di lavoro svolto a favore del Ras degli appalti. Una faticaccia! Tale da giustificare il ricco stipendio ricevuto da Romeo: 15 mila euro mensili più benefit, ovvero casa & auto.

Da politico a spregiudicato faccendiere, la metamorfosi di Bocchino si specchia nel ricco gettone di sostentamento.

Calma piatta. Ma non si esclude una clamorosa svolta in seguito alla decisione del Riesame sulla nuova istanza di scarcerazione presentata dai legali dell’imprenditore napoletano di origini casertane attualmente costretto a condividere una cella di Regina Coeli con uno dei furbetti del quartierino, quello Stefano Ricucci tutto soldi & corruzione.

Un nuovo rigetto potrebbe convincere Romeo a vuotare il sacco. E potrebbe crollare tutto il castello costruito con bugie, spiate e depistaggi.

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