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Agroalimentare sostenibile: Italia vince in comunicazione

Agroalimentare sostenibile: Italia vince in comunicazione

08 Settembre 2022 0 Di Nunzio Ingiusto

La Comunicazione dei Consorzi e delle organizzazioni dell’agroalimentare fattore di successo sui mercati. Il  segnale che nelle campagne e nelle aziende agricole avanza la cultura della sostenibilità.

 

Non temere altre crisi o pandemie. I consorzi agroalimentari o vitivinicoli italiani accettano le nuove sfide di mercato pur di mantenere i marchi DOP e IGP.

Uno studio della Fondazione Qualivita mette in risalto la fiducia di un comparto economico decisivo per combattere gli aumenti e far sapere che l’Italia è impegnata nella transizione ecologica a tutto campo.

Allo studio-indagine hanno partecipato 103 Consorzi di tutela di tutela DOP IGP,  che nel post-Covid, in maggioranza hanno realizzato azioni di comunicazione specifiche.

Nel 64% dei casi sono stati portati avanti progetti di lungo periodo. I dati raccolti godono anche del supporto del Ministero delle politiche agricole che, a sua volta, sostiene le iniziative pubblicitarie e di comunicazione su tutto quanto c’è di nuovo nelle aziende agricole.

In particolare ci sono tre ambiti su cui si sta lavorando: un’indagine sui progetti di comunicazione realizzati dai Consorzi di tutela, l’analisi dei social media ufficiali, il monitoraggio dei media mainstream.

Quali strategie, dunque, per il futuro? La partita più importante la giocano i Consozi, come fattore di aggregazione produttiva. I piani allo studio assimilano la qualità del prodotto (60%), la sostenibilità (46%) e il turismo enogastronomico (44%).

I segnali emergenti sono improntati al post Covid laddove le aziende agricole hanno continuato a preservare le colture.

Lo studio, come si diceva, ha analizzato anche i canali social media dei Consorzi di tutela DOP IGP.

Il monitoraggio dei media mainstream mostra così la “capacità dei Consorzi di andare oltre alla pura promozione del prodotto, grazie all’affermazione di topic di comunicazione frutto di una visione di sviluppo delle filiere profonda e innovativa”.

In altre parole, la comunicazione va verso l’incontro con il consumatore sia nel presente, sia nel lungo periodo.

Gli offre credibilità e ricerca fiducia.

È noto, d’altra parte, che l’Italia in Europa è il Paese più dinamico per l’agroalimentare di qualità. L’export è in forte ripresa e con Francia e Germania contende il primato nei fatturati.

La sostenibilità, l‘enoturismo e l’attenzione ai cambiamenti climatici sono diventati elementi di forza. C’è bisogno di altre iniziative e di un riequilibrio in investimenti tra Nord e Sud.

Ma l’interesse alla promozione deve essere generale per migliorare ulteriormente il nostro agroalimentare. In tal senso si pensa ad un manuale di comunicazione con linee guida, strumenti e buone pratiche destinate agli operatori della comunicazione.

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