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Assedio a Mosul, ma l’Isis contrattacca a Kirkuk

Assedio a Mosul, ma l’Isis contrattacca a Kirkuk

21 Ottobre 2016 0 Di Pietro Nigro

Si stringe la morsa dei peshmerga curdi e degli irakeni intorno a Mosul. E lo Stato islamico lancia un contrattacco verso il centro petrolifero di Kirkuk.

Controffensiva dell’Isis a Kirkuk

Irak, assediato da giorni a Mosul da irakeni e curdi, lo Stato islamico passa al contrattacco. Nel tentativo di spezzare l’accerchiamento intorno alla sua roccaforte, i miliziani dell’Isis attaccano il centro petrolifero di Kirkuk, il più vicino al territorio tra Baghdad e Mosul, stabilmente sotto controllo dei jihadisti.

Kirkuk è stata occupata dai peshmerga curdi sin dal 2014, quando le truppe irakene si sono ritirate davanti all’avanzata dell’Isis. Ed ospita una base aerea da cui partono i velivoli di appoggio dell’esercito Usa.

E questa mattina, prima dell’alba, a Kirkuk sono stati portati avanti vari attacchi, anche da parte di isolati miliziani suicidi.

Il primo obiettivo preso di mira dall’attacco jihadista è stata la centrale elettrica, dove almeno 18 uomini tra soldati delle forze di sicurezza e lavoratori dell’impianto sarebbero stati uccisi. L’attacco tuttavia è fallito e non è stata interrotta la produzione di energia, né sono stati raggiunti gli importanti campi petroliferi della zona.

Le diverse centinaia di miliziani che hanno attaccato Kirkuk si sono concentrate soprattutto sulle centrali di polizia, ma anche su una moschea e su un albergo abbandonato. L’Isis ha vantato anche di aver preso in ostaggio un agente della polizia curda, ma la notizia non è stata confermata.

Inoltre, le forze di sicurezza irakene avrebbero reagito agli attacchi dell’Isis, ed avrebbero ucciso negli scontri non meno di otto militanti.

Invece, secondo altre fonti, sarebbero almeno una quarantina i civili uccisi dai miliziani dell’Isis nel corso dei vari attacchi.

 

Avanzata verso Mosul, allarme Onu per i civili

Intanto prosegue l’avanzata su Mosul delle truppe irakene e curde, che godono dell’appoggio della coalizione internazionale guidata dagli Usa.

Gli irakeni fanno sapere di aver occupato otto villaggi posti a sud e sud est della città, mentre i curdi avrebbero occupato altri villaggi a nord e a est.

E l’avanzata verso Mosul sta procedendo anche più velocemente del previsto, anche se, ieri, i peshmerga curdi irakeni si sono lamentati di aver subito troppe perdite anche a causa di una non sufficiente copertura dei mezzi aerei della coalizione internazionale.

La propaganda on line dell’Isis ha invece vantato che i suoi miliziani sarebbero riusciti a frenare l’avanzata degli attaccanti in vari villaggi, e perfino di aver distrutto mezzi di trasporto e carri armati.

Man mano che si stringe la morsa delle truppe alleate si avvicina il momento in cui sarà assediata la città, in quella che potrebbe essere la più grande battaglia militare dopo l’invasione americana dell’Irak nel 2003.

E di conseguenza cresce la preoccupazione per la popolazione civile di Mosul.

Sarebbero non meno di 5mila le persone che, scondo l’Onu, sono state costrette a fuggire dai centri abitati intorno a Mosul a causa dell’avanzare dei combattimenti.

Per questo, secondo le Nazioni unite, che sono già presenti in città con il loro personale, a combattimenti finiti sarà necessaria una enorme operazione di soccorso umanitario per aiutare non meno di un milione, forse un milione e mezzo di persone.

Ma già da oggi c’è da fronteggiare concrete emergenze. Per questo la Mezzaluna rossa ha iniziato a spedire convogli di aiuti verso il nord dell’Irak, mentre si teme che le 550 famiglie sequestrate dai miliziani nei villaggi nei giorni scorsi, secondo un portavoce dell’Ufficio per i diritti umani dell’Onu a Ginevra, potrebbero essere utilizzati come scudi umani.

Per questo è verosimile che nei prossimi giorni l’avanzata della coalizione internazionale subirà dei rallentamenti. A quanto riferito dalle autorità militari dei peshmerga, inoltre, l’Isis ha costruito intorno a Mosul ogni genere di struttura difensiva, come trincee, barriere e gallerie, di cui si ignora la effettiva resistenza.

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