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Aula vuota al Parlamento Ue, Juncker si infuria

Aula vuota al Parlamento Ue, Juncker si infuria

04 Luglio 2017 0 Di Pietro Nigro

Ridicolo: così il presidente della Commissione Juncker ha definito l’aula vuota del Parlamento europeo in cui si discute di migranti.

Parla Juncker, aula vuota al Parlamento Ue

Chi ha visto qualche sessione del Parlamento europeo a Bruxelles o a Strasburgo sa che una aula vuota, sebbene triste, è piuttosto frequente, diciamo pure la norma. Soprattutto perché molti parlamentari seguono i lavori dalle tv a circuito chiuso mentre fanno i fatti loro in ufficio. Tanto poi – forse – si legge tutto sui resoconti. Eppure, al presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ritrovarsi a parlare in una aula vuota, davanti a si e no 30 deputati su 751, non è andato proprio giù. E lo ha detto. Chiaro e tondo. “Ridicule“. In francese, la lingua ufficiale di lavoro all’Ue.

E pensare che in aula c’è il premier di Malta, Muskat. E si discute di migranti, del più grave problema che l’Italia sta affrontando da qualche anno a questa parte, per il quale il premier Claudio Gentiloni e il ministro Minniti stanno cercando in tutti i modi di ottenere aiuto concreto dall’Europa e dagli altri partner europei, l’episodio non può che risultare oltre che ridicolo pure triste.

 

Juncker: “Ridicolo”

Stamattina, dunque, Juncker si è ritrovato a parlare davanti a una aula vuota. Si e no 30 deputati su 751 (qui la diretta).

“Voglio ringraziare quelli che stamattina si sono presi il disturbo di presentarsi. Ma il fatto che ci siano solo 30 deputati in questo dibattito mostra che questo Parlamento non è serio, è ridicolo, davvero ridicolo”.

Così ha detto, con calma, ma con evidente e comprensibile fastidio.

Immediata la secca replica del presidente dell’assemblea, l’italiano Antonio Tajani, che lo ha ripreso chiedendogli di non offendere l’istituzione di cui era ospite.

Ma Juncker non si è fatto riprendere senza replicare, e con ironia.

“Se al posto del premier maltese Joseph Muscat in aula ci fossero stati Merkel o Macron, è difficile immaginare che l’aula non sarebbe stata piena”, ha detto Juncker.

Gli ha risposto, seccato, Tajani: “La prego signor presidente di avere un atteggiamento rispettoso, può criticare il Parlamento ma la Commissione non lo controlla, dovrebbe essere il contrario”.

E’ finita lì? No, affatto, Juncker è andato avanti ed ha ribadito il concetto: la Camera europea è “ridicola“.

E Tajani gli ha risposto di nuovo, allargando pure le braccia a sottolineare la frase: “Le chiedo per favore di cambiare linguaggio: noi non siamo ridicoli, per favore”.

E’ stato allora che Juncker ha concluso: “Non prenderò mai più parte a un incontro di questo genere. La Commissione è sotto il controllo del Parlamento, ma il Parlamento deve rispettare la presidenza anche del più piccolo Paese, cosa che non sta facendo. Io invece voglio rendere onore al governo maltese e al premier, a ciò che il premier di Malta ha fatto, un eccellente lavoro. Un eccellente lavoro, grazie”.

 

Scuse di Juncker, incidente chiuso

Lo scontro è rientrato in giornata, con il presidente della Commissione Juncker che, durante un incontro con il presidente del Parlamento europeo Tajani, si è detto dispiaciuto per le parole da lui utilizzate in aula all’Eurocamera stamane.

E “L’affare è chiuso” ha fatto sapere anche Jaume Duch, il portavoce del Parlamento europeo, tramite Twitter: “E’ importante concentrarsi sulla collaborazione tra le istituzioni, per servire meglio gli interessi dei cittadini”.

Già. Ma l’aula vuota resta.

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