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Cesare Battisti in galera. L’offensiva propagandistica degli accattoni del voto

Cesare Battisti in galera. L’offensiva propagandistica degli accattoni del voto

14 Gennaio 2019 0 Di Marino Marquardt

Due Ministri – Matteo Salvini, Interno, e Alfonso Bonafede, Giustizia – fianco a fianco all’Aeroporto di Ciampino per accogliere Cesare Battisti, il sanguinario terrorista di 40 anni fa da oggi detenuto nelle patrie galere.

Salvini e Bonafede nel nome della Commedia all’italiana e di Totò e Peppino. I due Ministri all’Aeroporto per ricevere un criminale

Una squallida passerella aperta dal Leader della Lega nonché Ministro dell’Interno. e chiusa dal Ministro della Giustizia Cinquestelle. Una operazione propagandistica senza precedenti e senza giustificazioni. Roba da commedia all’italiana anni ’70. O da manicomio. O da Totò e Peppino: non si erano mai visti due Ministri recarsi all’Aeroporto per ricevere un ex criminale.

Già perché il Cesare Battisti catturato in Bolivia e successivamente trasferito a Roma oggi è un rottame umano devastato dall’alcool e non rappresenta più alcun pericolo sociale. Era un latitante, era un randagio nella cui condizione nulla si rispecchiava dei suoi trascorsi da terrorista.

I cacciatori italiani e boliviani non hanno insomma catturato un mostro pronto a colpire, non hanno preso un pericoloso sanguinario come lo era Osama Bin Laden al momento del blitz mortale per il terrorista.

I cacciatori – insistendo nell’uso di metafora – per esser chiari non hanno reso inoffensiva una fiera ferita e pronta a colpire di nuovo con laceranti zampate. Hanno acchiappato un latitante dedito all’alcool ed altro.

Il terrorista andava preso ma lontano dal clamore mediatico

Detto ciò, Cesare Battisti andava catturato in ossequio alla memoria delle sue Vittime e in ossequio al rispetto delle Leggi. Punto.

Il suo arresto ha inorgoglito Matteo Salvini, la cattura ha dato il la agli squilli di tromba governativi, ha sollevato dall’ansia di Giustizia i congiunti dei Morti per mano dell’ex terrorista, ha eccitato i Media online e televisivi.

Ma di fronte alle passerelle politiche, di fronte al fragore delle grancasse mediatiche e di fronte all’operazione propagandistica su larga scala, il popolo italiano è rimasto quasi indifferente. La cattura di un vecchio mostro sdentato e le storiacce di 40 anni fa a lui legate non eccitano la fantasia popolare. Panta rei, tutto scorre… E il passato è passato. Completamente indifferenti gli under 30, vagamente interessati gli over 40 chiamati ad aprire i cassetti della memoria.

Giustizia è fatta, comunque.

Va bene così.

L’augurio ora è che in futuro non si ripetano scene propagandistiche come quelle di oggi interpretate dai soliti accattoni del voto.

14/01/2019   h.17.45

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