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Comunità energetiche: il decreto annunciato e mai visto

Comunità energetiche: il decreto annunciato e mai visto

15 Novembre 2022 1 Di Nunzio Ingiusto

Il Ministro dell’Ambiente annuncia il decreto che è atteso da due anni. L’eredità del governo Draghi e le promesse di Giorgia Meloni contro la burocrazia.

Comunità energetiche: il decreto annunciato e mai visto

Comunità energetiche? Scomparse dall’orizzonte politico, appaiono come dichiarazioni di buona volontà. Il governo di Mario Draghi le ha lasciate in eredità e soltanto oggi il neo Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto ha fatto sapere che il decreto è pronto.

Il Ministro è alla Cop27 in Egitto ed ha bisogno di coordinarsi ancora con l’ARERA prima dell’approvazione definitiva.

Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin.

“Prendo atto delle sollecitazioni di Legambiente sulla necessità di un rapido avvio del nuovo decreto per incentivare le comunità energetiche rinnovabili, ha detto. Ha aggiunto che deve coordinarsi con la Commissione Ue affinchè i contributi statali da erogare non vengano visti come aiuti di Stato.

Il Ministro deve far partire anche la consultazione pubblica che deve condividere i contenuti del provvedimento ed acquisire le proposte dei territori.

In Italia le comunità energetiche, come le rinnovabili, faticano a diffondersi come dovrebbero, aveva scritto Legambiente. Sulle 100 individuate a giugno, solo 16 sono riuscite a completare l’iter di attivazione e prendere i contributi statali dal GSE.

il Ministro Pichetto – già Viceministro allo Sviluppo economico con Draghi – dovrebbe ripartire da quello che ha gli ha lasciato in eredità il Ministro della Transizione energetica Roberto Cingolani.

Le comunità che usano fonti rinnovabili fino a 200 Kw e procedono all’autoconsumo collettivo – secondo Cingolani – possono già accedere agli incentivi. Perché non lo fanno?

Certo, il decreto dovrebbe definire gli incentivi con potenza fino a 1000 kW, ma a sentire Pichetto siamo ancora alle prese con le procedure.

“Avvierò un dialogo costruttivo con gli altri soggetti istituzionali, in particolare con il ministro Fitto e le Regioni, per assicurare la migliore attuazione delle misure incentivanti anche a valere su Pnrr”, ha spiegato.

Il punto vero è che queste comunità sono parte di un processo di sviluppo sostenibile che ha tempi prestabiliti dal PNRR. Ogni ritardo inficia il sistema che si sta costruendo nel Paese con le fonti rinnovabili.

Le comunità favoriscono la solidarietà tra i cittadini che, soprattutto in periodi emergenziali come quello che stiamo vivendo con il caro bollette, infondono fiducia.

Il PNRR, secondo Giorgia Meloni, non si deve intendere soltanto come un grande piano di spesa. La premier vuole “archiviare la logica dei bonus, in favore di investimenti di medio termine destinati al benessere dell’intera comunità nazionale”.

Per questo, ha detto alla Camera, bisogna rimuovere tutti gli ostacoli che frenano la crescita economica e che da troppo tempo ci siamo rassegnati a considerare mali endemici dell’Italia, ma non lo sono”. Basterebbero queste parole per non perdere altro tempo.

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