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Direttiva Bolkestein, lunedì il tavolo interregionale

Direttiva Bolkestein, lunedì il tavolo interregionale

23 Giugno 2016 0 Di Redazione In24

Gli operatori balneari sperano, per il 14 luglio, in una sentenza favorevole della Corte di giustizia europea sulla direttiva Bolkestein. Lunedì mattina a Roma si terrà il tavolo tecnico delle regioni per concordare una strategia comune e sollecitare l’intervento legislativo del Governo Renzi.

 Direttiva Bolkestein, lunedì a Roma il tavolo interregionale

Potrebbe durare anche tutta l’estate l’incertezza che avvolge il settore delle strutture balneari italiane. L’unica certezza è che il 14 luglio verrà depositata la sentenza della Corte di giustizia europea chiamata a giudicare sulla legittimità della proroga al 2020 dell’entrata in vigore della Direttiva Bolkestein.

Intanto, gli operatori del settore attendono il tavolo interregionale di discussione che si terrà a Roma lunedì 27 giugno e che è stato convocato dall’assessore all’Urbanistica della Regione Liguria e coordinatore delle regioni italiane in materia di demanio Marco Scajola proprio per discutere strategie comuni in vista della imminente sentenza.

Riteniamo che la Bolkestein non debba essere applicata nel demanio marittimo nazionale – ha spiegato ieri l’assessore Scajola – La realtà balneare italiana ha peculiarità storiche, culturali ed economiche che suggeriscono un trattamento diverso rispetto alle imprese balneari degli altri paesi europei. Aspettiamo che il Governo vari una legge per tutelare le 35.000 imprese italiane. Come Liguria abbiamo già chiarito che non vogliamo fare le gare, vogliamo una proroga trentennale e il doppio binario (che vadano a gara solo le spiagge non ancora assegnate)”.

Le regioni hanno già incontrato il Governo diverse volte: i segnali sono positivi e nella riunione di lunedì 27 verranno analizzati e discussi dai rappresentanti delle regioni.

Emilia Romagna e l’Abruzzo stanno dimostrando di essere in sintonia con noi. Nell’incontro andremo a ribadire, con le altre regioni, che attendiamo di essere convocati dal governo dal quale ci aspettiamo, nel più breve tempo possibile, una norma nazionale che definisca e risolva positivamente, per le aziende balneari italiane, la questione della direttiva Bolkestein”.

A tenere banco è sempre l’introduzione della direttiva, che viene vista con terrore dagli operatori balneari che operano in regime di concessione demaniale e che temono di essere eliminate dal settore con la Direttiva Bolkestein. Gli operatori e le loro organizzazioni di categoria sono contrari, in particolare, al meccanismo della gara aperta, a scala europea, delle concessioni delle spiagge su cui insistono bagni e lidi. La speranza è che con la sentenza venga accolta la proroga al 2020 prima di introdurre effettivamente la Direttiva.

In caso di bocciatura, al contrario, la data di validità da considerare sarebbe quella del 31 luglio 2015. In pratica, da quel momento, pressoché tutte le concessioni in vigore devono essere considerate scadute e devono essere messe a gara.

Per questo, la richiesta apertamente avanzata al Governo e alle Regioni è di introdurre una sorta di doppio binario, cioè di mandare a gara solo le spiagge non ancora assegnate, e non quelle già date in concessione. Le regioni hanno incontrato diverse volte il Governo, e sperano di poter discutere lunedì prossimo i diversi punti in discussione. In alcuni casi, Liguria, Abruzzo ed Emilia Romagna, le autorità regionali hanno già apertamente dichiarato che non intendono dare avvio ad alcuna gara.

In realtà, la vera svolta potrebbe arrivare da un intervento definitivo che gli operatori balneari hanno chiesto al Governo Renzi, che finora ancora non si è mosso per redigere la legge quadro che mettesse al sicuro le 35 mila imprese balneari attive sulle spiagge italiane e che, dopo la sentenza della Corte di giustizia Ue potrebbero ritrovarsi senza spiaggia e con la necessità di partecipare alle gare previste dalla direttiva.

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