
Firenze abbraccia Lorenzo Orsetti, morto combattendo contro l’Isis
25 Giugno 2019La città di Firenze abbraccia il suo eroe. Il partigiano Lorenzo Orsetti sepolto al cimitero delle Porte Sante a San Miniato al Monte.


Firenze abbraccia il “partigiano” morto in Siria a marzo
Una serie di iniziative, il 23 e 24 giugno nella sua amata Firenze, hanno accompagnato l’ultimo viaggio di Lorenzo Orsetti, il compagno Orso Tekoşer Piling che ha perso la vita in Siria il 18 marzo scorso.
Lorenzo Orsetti si era unito come internazionalista alle unità militari YPG curde per combattere i mercenari salafiti del Califfato Islamico.
Nella battaglia di Baghouz, che decretò anche ufficialmente la sconfitta militare di Daesh, insieme ai compagni del suo gruppo rimase intrappolato in un’imboscata che lasciò sul campo diversi caduti.
La notizia corse in breve tempo sui social, con molta incredulità e infiniti dubbi sulla veridicità.
Non sembrava possibile che proprio l’amico Orso fosse rimasto ucciso per mano dei miliziani neri.
Lorenzo Orsetti era molto seguìto nei sui post su Facebook, che scriveva direttamente dalle retrovie del fronte quando la rete era disponibile, con leggerezza e sensibilità, nonostante le condizioni talvolta estreme e violente delle battaglie.
Un diario che citava gli accadimenti delle operazioni militari dove lui agiva in prima persona, con le sue impressioni, i moti dell’animo e le sue sofferenze, sebbene chi ha combattuto al suo fianco lo descriva sempre sorridente e disponibile, un magnanimo altruista, fonte di buonumore per tutti i combattenti della sua squadra.
La camera ardente nella Società di mutuo soccorso di Rifredi
Per tutta la giornata di domenica 23 giugno la camera ardente, allestita al circolo SMS di Rifredi, suo quartiere di nascita, è stata luogo di pellegrinaggio e riflessione di moltissimi visitatori arrivati da numerose regioni d’Italia a rendere onore al partigiano Orso, tutti estremamente concordi sull’appellativo, caduto per una causa in cui credeva profondamente di giustizia e libertà.
Nomi noti delle battaglie per la libertà, contro fascismi e violazioni dei diritti umani si sono avvicendati al microfono per ricordare Lorenzo e lasciare un pensiero, una poesia o anche un po’ di musica, come Bella ciao in curdo.
Don Biancalani, il partigiano Marco, al secolo Leandro Agresti (96 anni), tutti i rappresentanti delle associazioni della comunità curda in Italia, l’Anpi, il comune di Firenze con l’Assessore Alessandro Martini, le attiviste di Non una di meno, il Collettivo studentesco, gli anarchici e numerose altre sigle, tutti presenti in forma ufficiale con bandiere e striscioni ad abbracciare il compagno morto per il grande valore etico condiviso.
Un lungo corteo al mattino lo aveva scortato fino a destinazione, portato a spalla dal vicino obitorio, dove i genitori Annalisa e Alessandro hanno accolto calorosamente tutti coloro che avevano desiderio di essere presenti alla toccante giornata.
Lorenzo, dalle parole di mamma Annalisa, era determinato e convinto di quella decisione presa che aveva lasciato tutti sgomenti, famiglia e amici; per due anni i genitori hanno tentato di farlo desistere ma lui non aveva cambiato idea e rassicurava che era proprio nel luogo giusto, un posto dove finalmente si sentiva a suo agio per gli ideali da perseguire.
A San Miniato al Monte la cerimonia funebre
L’anticipazione alla cerimonia funebre, riservata proprio nel giorno del patrono di Firenze, San Giovanni (che si dice non volesse inganni), il 24 giugno, si è svolta sul sagrato della bellissima basilica in stile romanico toscano di San Miniato al Monte, ha riunito nuovamente un gran numero di persone a ricordare Lorenzo Orso Tekoşer che ha perso la vita per il concetto assoluto di libertà, tenuto conto che combatteva per l’autodeterminazione di un popolo, i Curdi, a migliaia di chilometri da casa sua.
Alla presenza della vice-sindaco Cristina Giachi e di Padre Bernardo, abate di San Miniato al Monte, amici, parenti e attivisti politici con i loro simboli, tra i quali Antonella Buntu, unica donna candidata a sindaco nelle ultime amministrative fiorentine, hanno speso ancora moltissimi pensieri e altrettanti fragorosi applausi in onore di Lorenzo Orsetti, mentre le bandiere rosse dei combattenti curdi YPG si agitavano a un caldo vento estivo.
Lorenzo Orsetti aveva lasciato un testamento, subito divenuto pubblico sui social a marzo al correre della notizia della sua morte; poche righe velocemente divenute virali per la sua profonda dolcezza e sensibilità, volontà che ha letto ai presenti la mamma Annalisa, con grande commozione di tutti.
Nelle parole di una poesia di Sant’Agostino, tra le tante recitate, la sintesi del pensiero di Lorenzo Orso Tekoşer:
“Non piangete la mia morte, i vostri sorrisi saranno la mia pace”.
Lorenzo Orsetti, il compagno Tekoşer Piling, şehid namirin, non morirà mai.