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Guerra in Ucraina, Putin e Xi Jinping in videochiamata rilanciano l’asse

Guerra in Ucraina, Putin e Xi Jinping in videochiamata rilanciano l’asse

02 Gennaio 2023 2 Di Pierfrancesco Maresca

Mosca continua a interfacciarsi con i propri alleati, e Kiev fa lo stesso. Lavrov respinge le richieste ucraine, in particolare il ritiro dai territori e la pace appare più lontana. Il Washington Post: “Putin è sempre più debole ed isolato” .

La Russia continua a passare in rassegna i propri alleati in modo tale da garantirsi un supporto per proseguire le ostilità in Ucraina.

Dopo la visita in Bielorussia, il presidente russo Vladimir Putin ha sentito il suo omologo cinese Xi Jinping in video collegamento.

E Kiev fa lo stesso, dopo la visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al Congresso, negli States, ha ricevuto rassicurazioni anche dalla premier italiana Giorgia Meloni.

Così facendo si garantisce nuove forniture ed altre armi come le batterie missilistiche Patriot.

Putin si interfaccia con Xi Jinping, la guerra in Ucraina continua

L’anno sta per volgere al termine ma la guerra non si placa, al contrario. In Ucraina sono giorni molto duri, tra l’inverno gelido e gli attacchi russi intermittenti. L’ennesimo raid missilistico ha provocato nuovi danni alle infrastrutture lasciando la popolazione senza elettricità ed acqua. Mosca non è intenzionata fare un passo indietro e dopo la visita a Minsk nei giorni scorsi, il presidente russo Putin ha tenuto un incontro – seppur da remoto – con un altro alleato storico della Russia, la Cina per rilanciare e rafforzare la cooperazione economica ma anche quella militare.

Proficui scambi commerciali tra Mosca e Pechino

Proseguono e si intensificano i rapporti economici tra Russia e Cina.

Questo il risultato del colloquio tra Mosca e Pechino che ha avuto luogo nelle scorse ore.

Gli scambi commerciali nel 2022 sono aumentati di circa il 25% e si stima di raggiungere il valore di 200 miliardi di dollari fissato entro il 2024, ha commentato Putin. In particolare è aumentato l’export di gas e petrolio verso la Cina. Il prossimo anno il volume dovrebbe aumentare, lo stesso dicasi per i prodotti agricoli. Sono stati altresì inaugurate due nuove infrastrutture (ponti) tra i due Paesi e svolti eventi sportivi. Si è convenuto di proseguire verso tale direzione per rilanciare e rafforzare le relazioni.

La Russia quindi sta riuscendo a dar slancio alla propria economia per attenuare gli effetti del regime sanzionatorio dell’Occidente. In tal modo si garantisce le risorse economiche per finanziare le spese belliche. Già allo scorso G-20 si era delineato un nuovo ordine mondiale tra Cina, Russia ed India.

Si rafforza la cooperazione militare

Naturalmente, la cooperazione in materia di difesa e tecnologia militare, che contribuisce a garantire la sicurezza dei nostri paesi e il mantenimento della stabilità nelle regioni chiave, occupa un posto speciale nell’intera gamma della cooperazione russo-cinese e delle nostre relazioni. Miriamo a rafforzare la cooperazione tra le forze armate di Russia e Cina” ha aggiunto Putin. Essa potrebbe tradursi in rifornimenti ed esercitazioni congiunte, anche se al momento non trapelano dettagli. Infine, il presidente russo ha invitato Xi Jinping la prossima primavera a Mosca per “dimostrare al mondo intero quanto sia forte l’amicizia russo-cinese”.

 Xi Jinping sulla guerra: “Soluzione pacifica”

Tra gennaio e novembre 2022, il commercio russo-cinese ha superato i 170 miliardi di dollari, che è più del fatturato annuo del 2021. Stiamo ottimizzando e integrando la nostra cooperazione in materia di investimenti. La cooperazione energetica è la pietra angolare delle nostre relazioni. Facciamo costantemente progressi in una serie di progetti comuni che riguardano aree prioritarie, rafforzando la cooperazione da regione a regione. Sono soddisfatto di questi risultati” ha dichiarato il presidente cinese che ha ben accolto l’invito del Cremlino. Tuttavia la Cina mantiene la propria posizione ambigua sulla guerra in Ucraina, sollecitando le parti a sforzarsi per giungere ad una “soluzione pacifica“.

Il Washington Post: “Putin è isolato”

Putin, non abituato a perdere, è sempre più isolato mentre la guerra vacilla“. Così in apertura ieri l’edizione digitale del Washington Post. Per il quotidiano statunitense l’incontro con Xi Jinping sarebbe la dimostrazione della debolezza russa, nonché del proprio isolamento diplomatico. Questa la lettura al margine dei colloqui: un Putin all’angolo costretto a rivolgersi e piegarsi ai cinesi.

Con il presidente russo che si rifiuta di fare marcia indietro in Ucraina, l’élite russa è divisa tra coloro che vogliono la fine della guerra e coloro che sostengono un’ulteriore escalation. Sta emergendo un nuovo abisso tra il presidente e gran parte dell’élite del paese” prosegue il giornale. La realtà però potrebbe essere differente e la Russia dimostrarsi un soggetto più tenace di quanto appaia. Non a caso il Ministero degli Esteri ha rigettato le proposte ucraine.

Il ministro degli Esteri Lavrov rigetta le condizioni di Kiev

Kiev non è pronta al dialogo. Zelensky accarezza l’illusione di ottenere, con l’aiuto dell’Occidente, il ritiro delle nostre truppe dal territorio russo del Donbass, Crimea, Zaporozhzhia e Kherson, il pagamento delle riparazioni da parte della Russia e tribunali internazionali e simili. Naturalmente, non ci sarà nessun colloquio a tali condizioni“. Così il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov in un’intervista all’emittente Ria Novosti. Pertanto il Cremlino non intende cedere sui territori.

I negoziati appaiono sempre più lontani

Con tali premesse, la speranza che possano avere luogo dei negoziati ed un cessate il fuoco appare sempre più lontana. Mosca ha rafforzato l’asse con Bielorussia, Iran e Cina, ciò per assicurarsi approvvigionamenti e mercati. Ma l’Ucraina non è stata da meno. Lo scorso 22 dicembre Zelensky è volato negli Usa, parlando al Congresso e riuscendo ad ottenere un finanziamento di 1,85 miliardi di dollari, come riporta la stampa, oltre a nuove armi di difesa: i missili terra-aria Patriot. Pochi giorni dopo ha avuto un contatto telefonico con la premier italiana Meloni, ricevendo anche dall’Italia sostegno e rassicurazioni. Ambo le parti in conflitto non retrocedono e stringono i ranghi in vista di nuove offensive. L’inizio del nuovo anno si preannuncia carico di tensione, sul fronte in Ucraina.

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