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Imd: cresce la competitività dell’Est Europa

Imd: cresce la competitività dell’Est Europa

31 Maggio 2016 0 Di Pietro Nigro

Secondo l’ultimo rapporto del Centro mondiale sulla competitività economica di Losanna, in Svizzera, cala velocemente il divario tra i Paesi dell’Ovest e dell’Est europeo. italia 35esima dietro Repubblica Ceca, Lituania, Estonia e Polonia.

Competitività, in Europa cala il divario tra Est e Ovest

I Paesi dell’Est europeo, che per anni dopo l’uscita dal Comunismo hanno sofferto di una ridotta competitività rispetto alle economie dell’Europa dell’Ovest, stanno velocemente colmando il divario. A sostenerlo è l’ultima edizione della prestigiosa classifica della competitività mondiale, pubblicata oggi dall’Imd Business school di Losanna, in Svizzera, che indica in particolare i progressi delle economie di Lettonia, Repubblica slovacca e Slovenia come le economie in più rapida crescita al mondo.

Tutte queste economie hanno velocemente scalato parecchie posizioni nella graduatoria, ben sei rispetto alla classifica del 2015, un risultato superato soltanto dall’Irlanda e dai Paesi Bassi, con il posizionamento della Lettonia al numero 37, della Repubblica slovacca al numero 40 e della Slovenia al numero 43.

La classifica dell’Imd, che viene pubblicata ogni anno dal 1989, considera 340 criteri derivati da quattro principali fattori economici (performance economica, efficienza del governo, efficienza del sistema delle imprese e infrastrutture), ed è considerata la più importante valutazione annuale della competitività tra Paesi, mentre l’Imd è a sua volta considerata una delle migliori scuole di formazione di management aziendale.

L’edizione 2016 della graduatoria mette Hong Kong, Cina, al primo posto, seguita dalla Svizzera e dagli Usa (che erano primi nel 2013, 2014 e 2015), con Singapore, Svezia, Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi, Norvegia e Canada a occupare le restanti posizioni della top 10.

Ma quel che più colpisce, come conferma in una dichiarazione il direttore del Centro mondiale sulla competitività dell’Imd Arturo Bris, è l’impressionante performance delle economie dell’Europa dell’Est, nel complesso.

Il pattern comune di tutti i paesi della top 20 è il loro focus sulle normative favorevoli alle imprese, sulle infrastrutture fisiche e intangibili e sulle istituzioni inclusive. Si tratta di qualità largamente riconosciute e adottate da molte economie dell’Europa dell’Est, che potrebbero avere ormai a portata di mano l’ingresso nella top 20″.

La Repubblica Ceca, al 27° posto, è attualmente l’economia più competitiva dell’Europa dell’Est, seguita da Lituania (30esima), Estonia (31esima) e Polonia (33esima), mentre la Francia occupa la 32esima posizione, la Spagna la 34esima e l’Italia la 35esima. Poco più giù nella graduatoria, anche Ungheria e Bulgaria sono cresciute rispetto al 2015 e si collocano ora rispettivamente al 46esimo e 50esimo posto.

Secondo il professor Bris, “la forza trainante dei progressi generali sul territorio europeo è l’efficienza del settore pubblico, che sta recuperando velocemente dopo la crisi finanziaria. Irlanda e Paesi Bassi hanno registrato i maggiori progressi rispetto alle altre economie, mentre Svezia, Belgio, Spagna e Italia sono tra i Paesi che hanno registrato a loro volta un continuo miglioramento”.

Al contrario, a parte l’exploit di Hong Kong e di Singapore, la ricerca dell’Imd sembra suggerire che le economie asiatiche siano vittima di un generale declino di competitività rispetto all’anno precedente, come dimostrano Taiwan (14esima), Malaysia (19esima), Repubblica di Corea (20esima) e Indonesia (48esima) .

 

 

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