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L’ombra del suicidio sulla morte di Ferdinando Aiuti

L’ombra del suicidio sulla morte di Ferdinando Aiuti

09 Gennaio 2019 0 Di Pietro Nigro
Ferdinando Aiuti, il pioniere della lotta all’Aids, è morto dopo essere caduto nella tromba delle scale del Policlinico Gemelli. Non si esclude il suicidio.

Roma, Ferdinando Aiuti è morto tragicamente

Il pioniere della lotta all’Aids Fernando Aiuti è morto oggi tragicamente dopo essere caduto nella tromba delle scale del Policlinico Gemelli di Roma. La Procura di Roma ha aperto un’indagine perché si teme si possa essere trattato di un suicidio.

L’immunologo è stato il pioniere della ricerca e della lotta contro l’Aids ed era ricoverato al Policlinico Agostino Gemelli di Roma.

La sua tragica fine non è stata ancora ben ricostruita. Ma sembra che sia avvenuta dopo un volo di oltre dieci metri: Aiuti sarebbe caduto nella tromba delle scale adiacenti al reparto di medicina generale, al quarto piano del policlinico.

Il Professore – recita un comunicato del Policlinico Gemelli – era ricoverato presso il reparto di Medicina Generale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS per il trattamento di una grave cardiopatia ischemica da cui era da tempo affetto e che lo aveva già costretto ad altri ricoveri e a trattamenti anche invasivi. Più recentemente il quadro cardiologico si era aggravato evolvendo verso un franco scompenso cardiaco, in trattamento polifarmacologico. La morte è sopravvenuta per le complicanze immediate di un trauma da caduta dalla rampa delle scale adiacente il reparto di degenza“.

E dopo il tragico volo il suo corpo si è schiantato sul pavimento, dove è stato ritrovato intorno alle 11.

Al Policlinico, insieme alle forze dell’Ordine, è arrivata anche la pm Laura Condemi, titolare dell’indagine avviata in Procura sulla morte dell’immunologo, che ha compiuto un primo sopralluogo.

A quanto pare, non sarebbero visibili tracce di sangue nè sulla balaustra del quarto piano, nè sulle scale del reparto. Invece, sul pianerottolo da cui è caduto sono state trovate le pantofole del professore.

Per questo gli inquirenti non escludono, insieme a quella della tragedia, non escludono l’ipotesi del suicidio.

Fernando Aiuti è salito agli onori della cronaca nel 1991 quando ha baciato Rosaria Iardino, all’epoca sieropositiva da otto anni, per dimostrare che l’Hiv non si poteva contrarre con un bacio.

In un post su Twitter, la donna ha ricordato la morte del professore:

Aiuti, il padre della lotta all’Aids in Italia

Fernando Aiuti, pioniere della lotta all’Aids e soprattutto della sua prevenzione, per quasi trent’anni è stato professore ordinario di Medicina Interna, direttore e docente della Scuola di Specializzazione in Allergologia e Immunologia Clinica, coordinatore del Dottorato di Ricerche in Scienze delle Terapie Immunologiche presso l’Università “La Sapienza” di Roma, ed era ancora in attività come specialista in Malattie Infettive e Immunologia Clinica.

Nel 2010 Aiuti è stato nominato dal ministro dell’Istruzione professore emerrito dell’Università “Sapienza” di Roma dove dal 1980 al 2007 ha occupato la cattedra di Medicina Interna. Lo scienziato è stato direttore e docente della Scuola di Specializzazione in Allergologia e Immunologia Clinica, coordinatore del Dottorato di Ricerche in Scienze delle Terapie Immunologiche. La carriera assistenziale si è svolta nel Policlinico Umberto I di Roma sin dal 1966 come assistente, poi come aiuto e dal 1985 come Primario di Immunologia e Allergologia Clinica.

Come si legge sul sito ufficiale “la carriera scientifica di Aiuti è documentata da oltre 600 pubblicazioni delle quali ben 380 sono state effettuate in riviste internazionali recensite dalla Pub Med (National Library of Medicine).

Inoltre, ha portato contributi originali alla diagnosi e terapie di malattie da immunodeficienza primitiva, di malattie infettive, autoimmuni, reumatiche, allergiche, linfoproliferative, oftalmiche, neurologiche, dell’apparato gastroenterico ed epatiche e da varie malattie rare.

La sue ricerche sono state anche dirette all’individuazione di metodiche immunologiche atte a valutare il sistema immunitario in condizioni normali e patologiche.

Altre ricerche significative sono state: vaccinazione contro il virus HIV-1, patogenesi e terapia dell’allergia alimentare, descrizione e terapia di nuove forme di Immunodeficienza Primitiva, terapia della infezione da virus della epatite B e C, diagnosi e terapia della infezione da HIV-AIDS ed alcuni tumori correlati alle immunodeficienze. Ha anche svolto ricerche su farmaci immunomodulanti e vaccini.

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