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Buste di plastica, anche Marettimo dice no

Buste di plastica, anche Marettimo dice no

13 Agosto 2016 0 Di Pietro Nigro

Dopo Napoli, Roma e Capri, arriva a Marettimo, nell’area marina protetta delle Egadi, la campagna promossa da Oceanus onlus per sostituire lo shopper di cotone alle pericolosissime buste di plastica.

No alle buste di plastica, la campagna arriva a Marettimo

Le buste di plastica usate comunemente per la spesa sono la più subdola e insidiosa delle minacce che si possono trovare in mare. Pericolose per  diportisti perché mettono fuori uso le eliche e i motori dei natanti. E pericolose, per non dire micidiali, per gli uccelli e i pesci che sono condannati ad una morte atroce se hanno la sventura di ingoiare un sacchetto o di impigliarcisi dentro.

E se si considera che sono almeno un miliardo le buste di plastica messe in circolazione ogni giorno nel mondo, e che la plastica è anche un materiale difficilmente biodegradabile e che resiste infatti anche per anni, si può immaginare il rischio enorme che essi finiscano in mare.

Per questo, da diversi anni, l’associazione Oceanus onlus promuove “No more plastc bags“, la campagna di sensibilizzazione e di educazione ambientale che vuole dire no alle buste di plastica e promuovere l’utilizzo di più innocui shopper in cotone.

Campagna che quest’estate fa tappa a Marettimo, una delle più famose tra le isole Egadi, in Sicilia, dove a partire da Ferragosto i volontari e sostenitori dell’Area marina protetta delle Egadi, coordinati dal suo direttore Stefano Donadi, inizieranno a promuovere e distribuire tra i turisti e la popolazione dell’isola i primi mille shopper realizzati dal’associazione Oceanus e ideati da Rusty Mill & Co.

La penisola italiana è uno dei Paesi più ricchi di biodiversità in Europa e fra i primi nel bacino dell’intero Mediterraneo – spieg Fabio A. Siniscalchi, presidente di Oceanus onlus – è quindi d’obbligo rendere i propri cittadini sempre più consapevoli dell’importanza e necessità ad assumere comportamenti ecosostenibili. La campagna internazionale di Oceanus “No More Plastic Bags” mira a coinvolgere sempre più comunità italiane nel ridurre o eliminare del tutto l’uso quotidiano delle buste di plastica.

 

La campagna per dire no alle buste di plastica ideata da Siniscalchi ha preso avvio da Napoli, come iniziativa di promozione ambientale, ed è poi stata estesa l’anno successivo a Roma e poi ancora ad Anacapri, nell’isola di Capri, prima di arrivare quest’anno all’Area marina protetta delle Egadi.

Oceanus, come conferma il presidente Siniscalchi, sta cercando di creare un pool di enti che sposino questa iniziativa, contando non tanto sui propri iscritti quanto sulla vasta rete di circa 25 mila followers e simpatizzanti dell’associazione sparsi in vari paesi del mondo, che a vario titolo e in vario modo sostengono le sue iniziative anche con piccole donazioni, con l’acquisto di gadget, o mettendo a disposizione tempo e competenze nelle varie occasioni che si presentano durante l’anno.

Oceanus onlus, infatti, vanta un ampio ventaglio di iniziative, anche a carattere umanitario. Oceanus, per esempio, ha allestito centri a Roma, Cagliari e Napoli per raccogliere aiuti umanitari poi trasportati ai profughi arrivati nell’isola greca di Kyos, ed ha contribuito alla costruzione di un ospedale nelle Isole di Capo Verde. Soprattutto, sin dai suoi primi anni di vita, Oceanus ha partecipato a progetti internazionali per il censimento di delfini e balene nel Mediterraneo e nell’Atlantico, ed in questo momento sta collaborando alle attività in corso nel Mar Egeo, in Grecia, per il controllo della diffusione di una specie di pesce velenoso, il lagocephalus, che è arrivato dal Canale di Suez e che si teme possa espandersi nei prossimi mesi o anni anche nei mari della Sicilia e della Calabria.

 

 

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