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Pd nuovamente condannato a mangiare pop corn da candidati senza palle

Pd nuovamente condannato a mangiare pop corn da candidati senza palle

21 Novembre 2018 0 Di Marino Marquardt

Pd ancora senza bussola e senza programmi. E probabilmente condannato a continuare a mangiare i pop corn che piacciono tanto a Matteo Renzi. E torna la Pivetti.

Pd, partito senza anima con aspiranti Leader senza coraggio

Pd senza anima. Pd sbattuto dalle chiacchiere al vento dei candidati alle Primarie. Pd umiliato dal deficitario spessore politico di quanti si candidano a guidarlo. Pd senza futuro. Accade quando la mancanza del coraggio delle scelte regge il moccolo alla ipocrisia, alla confusione, alla mancanza di chiarezza.

All’unisono i candidati alla Segreteria parlano della necessità del Partito di “allargarsi” ad altre realtà. Ma con chi, e da che parte nessuno lo dice.

Non lo dicono – i Candidati – perché neanche loro lo sanno. E se il buongiorno si vede dal mattino, la domanda nasce spontanea: Per quale ragione i cittadini dovrebbero andare a votare alle Primarie per scegliere un Segretario che non è né carne né pesce, è un ibrido al pari dello stesso Partito?

Tra la paura di rompere con l’ex Capo Scout e la vergogna per averlo sostenuto

Pd, tra paura e vergogna. Tra paura di rompere con l’ex Capetto di Rignano sull’Arno e la vergogna di averne tollerato le bizze quando era al Potere.

Nessuno che abbia il coraggio di rompere in modo categorico col passato; nessuno che abbia il coraggio di affermare che Matteo Renzi è stato la rovina del Partito.

Sulla materia soltanto minuetti verbali da verginelli. Gli attributi, del resto, o ci sono o non ci sono. E quando mancano accade ciò che sta accadendo nella corsa alla prima poltrona del Nazareno. Tradotto e semplificato per il volgo, è una questione di palle.

Timorosi e prudenti oltre misura, Costoro – i Candidati – sanno comunque benissimo che gli elettori che si sono allontanati dal Pd lo hanno fatto perché non avevano apprezzato le scelte e i toni dell’ex Capo Scout.

E sanno benissimo – Lor Signori – che senza una netta presa di distanza dall’ex premier i cittadini continueranno a tenersi ben lontani dal Partito sciaguratamente fondato da Walter Veltroni.

Manca il fegato per affermare chi preferire  tra M5s e Lega

Ma non è tutto. Al di là della ancora aperta e condizionante questione renziana, il futuro Segretario – alla luce del Rosatellum e degli attuali sondaggi –  dovrà scegliere se continuare a mangiare i pop corn o a cercare di incidere sulle scelte politiche del Paese.

Nel secondo caso – al di là delle chiacchiere di allargamento ai fantasmi e agli oleogrammi – ridotto all’osso il nodo da sciogliere è semplice: tra M5s e Lega – anche di fronte a una eventuale crisi di Governo – Quelli del Nazareno chi sceglierebbero per avviare una eventuale trattativa di Governo?

Il giovane Dario Corallo mosca bianca

A sentirli, i Big sul tema mostrano tutti di avere la puzza al naso.

Pop corn per tutti, dunque.

Ad eccezione del giovane outsider Dario Corallo che non disdegnerebbe un confronto con i Cinquestelle. Largo ai giovani, dunque…

Toh!, chi si rivede: Irene Pivetti

Intanto, “dove credi di andare…”, cantava Sergio Endrigo.

Già, dove crede di andare Irene Pivetti, fondatrice di Italia Madre, il partito nato agli inizi dell’anno e che sarà presentato ufficialmente il 4 dicembre prossimo a Reggio Emilia?

Schegge di protagonismo, briciole di vanaglorismo cavalcando l’antica passione umiliata dal tempo.

Zero chances, senza se e senza ma.

Da anni in cerca d’Autore, l’ex Presidente della Camera rischia una figuraccia che avrebbe fatto meglio a risparmiarsi.

Accade quando l’ambizione si rivela nemica di chi la coltiva. Per Lei più che “Madre” la sua Italia si rivelerà matrigna. Si accettano scommesse.

21/11/2018  h.13.55

 

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