Contenuto Pubblicitario
Perché l’energia non è invisibile? Risponde Intelligence week a Milano

Perché l’energia non è invisibile? Risponde Intelligence week a Milano

29 Novembre 2022 0 Di Nunzio Ingiusto

Appuntamento a Milano dell’organizzazione IWeek dedicata a energia, sostenibilità, transizione green. Il prossimo appuntamento tra manager ed esperti il 30 novembre.

Perché l’energia non è invisibile? Risponde Intelligence week a Milano

Chi ha detto che l’energia è fattore invisibile nella vita di tutti i giorni? C’è voluta la pandemia, la guerra russo-ucraina, più una serie di fattori speculativi per farla diventare visibile a tutti. Risponde così la terza edizione di Intelligence Week in corso a Milano a Palazzo delle Stelline sul tema: “La diversificazione nella transizione energetica tra rinnovabili e logistica”.

La prossima sessione di lavoro è oggi 30 novembre. Rinnovabili, reti, logistica, stoccaggi, acqua, gas, idrogeno, fossili, nucleare: tutto coinvolge miliardi di persone. iWeek è una joint venture di Vento & Associati e Dune ed è in partnership con Esso Italiana, FNM, Deloitte Legal, BrianzAcque, ITA-ICE, Partecipazioni, e Fondazione Stelline.

Andrea Vento, Ceo di iWeek e V&A, ha inaugurato i lavori della prima sessione assieme ad Emanuele Marcianò, presidente di iWeek e CEO di Dune. “La sicurezza energetica è centrale per il nostro futuro. Unione Europea e Usa hanno realizzato una task force congiunta per una maggiore cooperazione e per accelerare il decouping dalla Russia. Una cooperazione che nasce anche da una attività di intelligence, intesa come capacità di adattarsi a nuove situazioni“. Lo scenario mondiale è condizionato ormai dalle vicende energetiche e climatiche.

Avere a disposizione infrastrutture equivale alla libertà di gestire processi complessi. Bisogna, però, far attenzione agli attacchi cyber che minacciano le reti e gli strumenti. C’è un caso italiano ? Si. Nel 2022 il settore energetico italiano ha subito attacchi cyber. Pierguido Iezzi, CEO di Swascan – Tinexta Group dice che « la sfida oggi non sta più solo nel saper anticipare la minaccia”. I rischi possono giungere da più fronti e gli attacchi possono venire anche attraverso le App scaricate.

In quanto alla vulnerabilità dei sistemi, aspetto che interessa milioni di persone, occorre avere una sicurezza proattiva e preventiva. L’Italia è il Paese europeo dove le opposizioni politiche preconcette a nuove infrastrutture si sono fatte sentire di più negli ultimi anni. Nel dibattito a più voci è stato ribadito che è importante modificare l’assetto degli approvvigionamenti. Devono prevalere le fonti rinnovabili e serve uno sforzo di accelerazione ed una maggiore efficienza.

Non è il caso di seguire chimere, aggiungiamo noi. E siamo confortati da quello che ha detto il Presidente di Esso Italiana Gianni Murano contro chi proponeva una decrescita felice. «La decrescita felice è una favola. Guardando a livello globale, il bisogno energetico cresce. I Paesi in via di sviluppo continuano nel loro processo di crescita e non si possono fermare, avendo bisogno di energia » ha detto.  Quelle posizioni-  a parere di chi scrive – hanno ritardato lo sviluppo dell’Italia in tutti i  settori produttivi fortemente dipendenti dalle importazioni di gas. Idee pagate a caro prezzo.

Il fatto è che oggi resta in piedi la necessità di un mix di tutte le fonti: nel 2050 i fossili copriranno ancora il 60% della domanda globale. Intanto le rinnovabili crescono. A questo proposito il Ceo di Sorgenia Gianfilippo Mancini ha ricordato lo sfruttamento delle rinnovabili, laddove il gas «pare rimanere un elemento strategico per bilanciare la rete, offrendo un parco flessibile ».

Il fotovoltaico avrà un ritorno importantissimo. Oltre alle strutture terrestri stabili, la crisi energetica del 2022 ha spostato l’attenzione anche sulla logistica e sulle navi che trasportano merci di ogni tipo. Il commercio marittimo globale vale il 70-80 per cento delle merci trasportare e pesa per il 12 per cento del Pil mondiale. Deve rinnovarsi anch’esso con attenzione all’uso di carburanti non inquinanti .

270 miliardi di dollari è la previsione di spesa del settore marittimo a fine 2022. Il mondo industriale deve guardare con interesse a questo settore che è interdipendente con Paesi agguerriti sui noli e sui traffici. Il mondo è alle prese con una combinazione di fattori che non possono essere ignorati. Le sessioni di Milano di IWeek aprono sentieri  interessanti di analisi e strategie. Oggi 30 novembre una nuova sessione di lavori – sempre alla Fondazione Stelline- e si parlerà ancora di energia con le sfide della transizione ed  un focus  sul Green Hydrogen.

Contenuto Pubblicitario
Banner Istituzionale Italpress 666x82