Contenuto Pubblicitario
Rifiuti:aspettando il riciclo.In tre città già funziona così.

Rifiuti:aspettando il riciclo.In tre città già funziona così.

27 Dicembre 2022 1 Di Nunzio Ingiusto

Un progetto sui rifiuti curato dall’Enea ha sperimentato oltre 300 pratiche di recupero di beni di largo consumo. Inizia un nuovo anno, perché non farlo in tutta Italia ?

 

Il 2022 si chiude con discrete percentuali di riciclo di rifiuti. L’Italia rispetto alla media europea cerca di recuperare il tempo perso per avere un sistema più moderno ed efficiente. Resta la falla dei pochi impianti di trattamento sui territori. I cittadini sono all’inizio di una filiera che può produrre soldi, tutela ambientale, nuova occupazione, riuso di materiali. Come ? Adottando buone pratiche. Quante ? Infinite, anche se l’Enea con il Progetto ReCiproco ne ha classificate più di 300. Gli italiani  hanno preso a seguirle queste pratiche, riciclando in particolare nei settori dell’edilizia, della carta  e del tessile. Nello specifico la sperimentazione durata due anni, ha coinvolto le città di BolognaTaranto e Anguillara Sabazia (Roma). Il progetto è andato avanti sotto il nome di  “Urban Living Lab” ed è interessante valutarlo all’inizio di un nuovo anno. Cittadini, associazioni, scuole hanno discusso di turismo, verde, sharing economy, per avere ambienti sempre più sostenibili. I rifiuti, come sappiamo,   rappresentano il primo livello di interazione con l’ambiente urbano. Meno controlli e meno consapevolezza da parte di chi produce rifiuti aprono le porte all’illegalità.

Rifiuti in una discarica illegale

L’ accordo con le città prevedeva l’adozione di strumenti per promuovere il consumo sostenibile e una crescita culturale sulla circolarità e riutilizzo dei materiali. Il vantaggio- che potrebbe valere a livello nazionale- è stato di avere a disposizione degli indicatori per capire fino in fondo cosa bisogna fare per raggiungere traguardi ecosostenibili e non buttare via risorse economiche. Basta anche poco, perché la Commissione Europea ha chiarito quali sono le fasi per una buona economia circolare: produzione, consumo, gestione dei rifiuti, materie prime, innovazione e investimenti. “Il coinvolgimento dei consumatori e dei territori è fondamentale in un processo di transizione verso l’economia circolare delle comunità, sia per la raccolta e la diffusione di buone pratiche che per lo sviluppo di un sistema di smart governance locale e di interazione intersettoriale sui temi della sostenibilità”, dice Claudia Brunori, responsabile del Progetto Enea. Questo tipo di approccio, si affianca a iniziative di formazione e informazione sui temi della transizione circolare, momenti di scambio costruttivi in cui idee e progetti sono condivisi a livello di comunità. La circolarità dei beni di consumo è fondamentale per creare un sistema che sviluppi coerenza, responsabilità ed economicità. Due anni di attività pratiche sono un tempo giusto per far maturare nella coscienza dei singoli e dei giovani uno spirito ambientalista non separato da sviluppo e innovazione. I giovani sono i più ricettivi e da loro arrivano gli stimoli maggiori. Viene solo da chiedersi quando il governo, il Ministro dell’Ambiente, vorranno stabilire che quelle buone pratiche – o una parte di esse-  sperimentate a Bologna, Taranto e Anguillara Sabazia saranno adottate in tutta Italia?  Il Paese è pronto.

 

 

 

 

 

Contenuto Pubblicitario
Banner Istituzionale Italpress 666x82