
Sea Watch 3, la Capitana agli arresti domiciliari. Salvini incassa lo schiaffone e canta vittoria…
29 Giugno 2019Sea Watch 3, la Capitana Coraggiosa raggiunge lo scopo di mettere in salvo sulla terraferma i migranti dopo diciassette giorni di sofferenza in mare e Lui canta vittoria. E già, canta vittoria Matteo Salvini – Capo del Carroccio nonché vicepremier, Ministro dell’Interno, Capo religioso della Lega etc. etc. – a poche ore dallo sbarco dei 40 migranti nel porto di Lampedusa.
Il Chiacchierone è in debito di lucidità
E’ l’ennesima mistificazione di uno in debito di lucidità. Canta vittoria, il Ministro, e lo fa dopo essere stato vanamente impegnato ad alzare la voce e a mostrare i muscoli. Faceva la faccia cattiva nella speranza di nascondere la propria impotenza nel contrastare i quotidiani arrivi a Lampedusa di migranti a bordo di barchini e faceva il volto feroce nella speranza di celare la propria incapacità nel fermare gli ingressi via terra dal confine con la Slovenia.
Tra sbarchi a rate, toni sguaiati e sprezzanti, e complici silenzi è calato il sipario, dunque, sull’ennesimo capitolo della Sea Watch 3. Il tutto nel giorno in cui dalla Farnesina il Ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi – dati alla mano – aveva confermato che la Libia non è un porto sicuro.
La capitana Carola Rackete – come è noto – è scesa dalla imbarcazione in manette. Un atto dovuto per non aver rispettato l’ordine di una nave militare. Si tratta di una disobbedienza che si traduce in un reato che prevede da 3 a 10 anni di reclusione. Ma – vedrete – la Coraggiosa giovane donna in manette ci resterà per poco. L’arresto pare sia stato soprattutto uno zuccherino per rendere meno amara la giornata a Salvini.
A poche ore dal fermo, Carola è infatti già agli arresti domiciliari; il processo stabilirà se la Capitana ha agito nel giusto o no in un contesto strumentalmente drammatizzato dal Chiacchierone del Viminale, una strumentalizzazione all’insegna di una inesistente emergenza-migranti.
Lo sbarco in barba ai diktat del Ministro dell’Interno
E dire che il Truce leader leghista nei giorni scorsi aveva affermato: “Si arriva in Italia se si ha il permesso, le Ong sono al di fuori di questa legge. Questa Sea Watch è da giorni a zonzo per il Mediterraneo, sarebbe già arrivata in Olanda: è una nave olandese. In Italia con il mio permesso non arriva nessuno. Possono mandare i Caschi blu, il commissario Basettoni, Pippo, Pluto e i Fantastici 4. Barchine e barconi non ne arrivano”.
Ma – in barba al proclama salviniano – barchine e gommoni continuano ad approdare impunemente sullo Scoglio estremo d’Europa. Peraltro scortati dagli stessi mezzi militari che stanotte hanno cercato di impedire l’ingresso in porto alla Sea Watch 3.
Salvini, poi, riferendosi a migranti della Ong aveva anche detto nei giorni scorsi: “Non sbarcano, per me possono restare dove sono fino a Capodanno”.
Ma i 40 della Sea Watch – infischiandosene del diktat ministeriale – sono sbarcati questa note grazie a un atto di forza della Capitana Coraggiosa. E oggi non è Capodanno… Evidentemente le battaglie navali sotto la bandiera di Greepeace hanno temprato la Giovane donna.
E sono sbarcati – i disperati – senza essere accompagnati da nessuna delle garanzie richieste dal verbalmente incauto Ministro.
A conti fatti, dunque, si è trattato di uno schiaffo ben assestato dalla combattiva capitana Carola al Ministro.
La Capitana – tra l’altro – replicando con pari durezza alle parole del Vicepremier leghista – aveva invitato il Rozzo Interlocutore a mettersi in fila perché – avendo da pensare alle persone bloccate sulla nave – non aveva tempo per rispondere alle sue invettive.
Come si dice a Napoli, Salvini – insomma – ha preso fischi per fiaschi. O meglio ancora ha preso “‘o stipo per don Rafele…”. Non c’è che dire, è bravo nel fare apparire ciò che in realtà non è. E’ un illusionista…
29/06/2019 h.09.50