
Tav, arriva il rapporto di Toninelli: costi eccedenti di 7 miliardi
12 Febbraio 2019Reso pubblico sul sito del Ministero dei Trasporti il rapporto della commissione di studio sul Tav. Gli esperti: costi superiori ai benefici di oltre 7 miliardi di euro e una redditività fortemente negativa.
E’ stato reso pubblico, e tutti possono scaricarlo, il rapporto della Commissione incaricata dal ministro dei Trasporti sul Tav: Rapporto che tutti possono scaricare e leggere sul sito del ministero. Il risultato è che l’opera costa 7 miliardi in più di quanto rende. Ma la pubblicazione del testo sul sito del ministero non placa le polemiche politiche, alimentate anche da uno dei commissari che non ha voluto firmare il documento.
Tav, reso pubblico il rapporto Costi benefici
I costi del Tav Torino Lione, dunque, superano di 7-8 miliardi i benefici. A sostenerlo la commissione di esperti nominata l’anno scorso dal ministro dei Trasporti Toninelli e che ha concluso la sua analisi costi – benefici. Il Tav, afferma il rapporto, ha un saldo “fortemente negativo” in redditività, e presenta un rischio massimo delle penali per 4,2 miliardi.
Il documento è stato pubblicato oggi sul sito del ministero e si compone di due parti: l’analisi Costi benefici e la relazione degli esperti.
L’analisi costi benefici, un documento di 80 pagine firmato da Marco Ponti, Paolo Beria, Alfredo Drufuca, Riccardo Parolin, e Francesco Ramella, è stata realizzata dopo la ricongnizione delle analisi precedenti, quella del 2000 e quella del 2011. “L’analisi condotta mostra come il progetto presenta un redditività fortemente negativa”. Questa conclusione si basa sull’assunto che i dati dello studio del 2011, crescita dio flussi di merce e passeggeri ed effetto di cambio modale, non sono verosimili.
Stime più verosimili di crescita della domanda e di modifica della ripartizione modale del trasporto indicano secondo gli esperti che, escluso il costo di investimento, gli effetti del progetto durante gli anni di esercizio della tratta saranno pari a 885 milioni di euro, a causa di un passaggio delle merci dalla gomma alla rotaia molto più modesto. In ambito passeggeri, inoltre, si avrebbe un beneficio pari a 1,3 m,iliardi di euro.
Al netto dei costi di ripristino dello stato dei luoghi, relativi alla dismisisone della vecchia linea ferroviaria, il saldo negativo sarebbe di 5,7 miliardi di euro.
Per quanto riguarda gli stati interessati, “il costo da sopportare in caso di realizzazione del progetto non è rappresentato dalla somma dei soli costi di investimenti e di gestione; a questi devono essere sommate le minori accise che portano il bilancio complessivo da 10 a 11,6 miliardi di euro nello scenario realistico e a 16 miliardi in quello “Osservatorio2011”.
Tav, continuano le polemiche in attesa della decisione del Governo
La pubblicazione del documento non ha tuttavia placato le polemiche politiche intorno al Tav, forse il tema più delicato e divisivo della compagine di Governo Cinquestelle Lega.
Il ministro dei Trasporti Toninelli ha commentato che a suo avviso i numeri sono pietosi e mettono – secondo i Cinquestelle – la parola fine al progetto, anche se la decisione spetta ovviamente all’intero Governo.
Il vicepremier leghista Matteo Salvini ha già detto che a suo avviso i numeri sono numeri e che sarebbe un peccato buttare progetti ed opere già realizzate.
“Ci sono argomenti dell’analisi costi benefici su cui potremmo discutere e discuteremo attorno a un tavolo: troveremo una sintesi di buonsenso”, ha detto a sua volta il sottosegretario leghista alle Infrastrutture Armando Siri, secondo cui “è un pò fuori luogo, anche in chiave di politica ambientale, valutare come costi i mancati incassi da accise e pedaggi. Ad ogni modo è la politica a fare le scelte strategiche e di contesto. Sarebbe un peccato perdere un’occasione così importante”.
Sul tema si è fatto sentire anche Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, dove oggi il premier Giuseppe Conte ha tenuto un discorso. “A Conte ho riportato la posizione del Parlamento Ue – ha detto Tajani – che è favorevole a realizzare le infrastrutture, quindi riteniamo di prioritario interesse per l’Europa la realizzazione anche della Tav. Per quanto mi riguarda la Tav è un’opera prioritaria e da commissario ai trasporti abbiamo finanziato la parte europea transfrontaliera, ritengo che quei soldi debbano essere investiti bene e non buttati al vento perché cinque capricciosi esperti no-tav hanno detto che non si deve fare”.
Il più durto è stato però il commissario straordinario Foietta: ‘Dalla farsa alla truffa. Un’analisi realizzata per far quadrare i conti in base a quel che vuole il padrone’.
Anche Piero Fassino si è scagliato contro i 5 stelle, e contro la relazione, mentre il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ha detto che nel decidere sulla Torino-Lione “auspichiamo che il Governo abbia una unica e grande priorità: l’occupazione, il lavoro. L’apertura di questi cantieri a regime determina 50mila posti di lavoro. Se per il Governo questo basta… A noi basta come analisi costi-opportunità, in una fase delicata per l’economia, in cui va messo al centro il lavoro. E’ una grande occasione per dare lavoro a 50mila persone. Io l’analisi già l’ho fatta: ho dato un dato, a noi basta”.
Intanto, è emerso che uno dei commissari non ha firmato la relazione: si tratta di Piergiorgio Coppola, che si è dimesso per non partecipare alla stesura del testo. Il gesto è destinato ad alimentare queste polemiche, e forse a dare un ulteriore argomento ai favorevoli.