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Vin Santo Lovers, Montepulciano celebra il più celebre prodotto toscanooscano

18 Febbraio 2022 0 Di Redazione In24

Il 26 febbraio alla Fortezza di Montepulciano il primo grande appuntamento per celebrare il Vin Santo, Vin Santo Lovers.

Vin Santo Lovers, il 27 febbraio Montepulciano celebra il Vin Santo

Una giornata tra seminari, degustazioni guidate e approfondimenti su uno dei prodotti di punta del vino toscano che a Montepulciano gode di una delle più antiche Doc d’Italia: è il Vin Santo Lovers, in programma a Montepulciano il 27 febbraio prossimo.

Amanti appassionati esperti ed imprenditori del mondo vitivinicolo si ritroveranno alla Fortezza di Montepulciano, sede, tra l’altro, del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano per la prima edizione di “Vin Santo Lovers”. Il primo evento tutto dedicato unicamente al Vin Santo, organizzato da Federico Minghi, esperto in eventi e marketing, insieme a Andrea Mazzoni e con la partnership del Consorzio del Nobile di Montepulciano.

Una tavola rotonda tutta dedicata a questo nettare e infine un banco d’assaggio dove si potranno degustare i migliori Vin Santo, bottiglie pregiatissime, introvabili, addirittura del 1969.

«Siamo felici come Consorzio di ospitare questa prima edizione di un evento che ci auguriamo possa diventare un appuntamento fisso – spiega il Presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossiabbiamo accolto questa scelta di Montepulciano con grande entusiasmo anche perché qui il Vin Santo vanta una delle prime Doc d’Italia ed ha una storia ancestrale».

Un evento, per far conoscere questo prodotto molto apprezzato da una nicchia di intenditori, scambiato comunemente con il vino dolce da cantuccini ma che invece è uno dei vini passiti più buoni al mondo sul quale le aziende investono tanto ma che fino ad oggi non ha avuto il dovuto risalto, un modo per promuovere il territorio, le aziende, le tradizioni.

Vin Santo, una storia da degustare

«L’evento nasce dalla necessità di promuovere e rilanciare un prodotto di grande qualità come il Vin Santo, con una storia importante, sul quale le aziende investono tanto, ma che ancora non ha avuto il giusto riconoscimento dal mercato – spiega Federico Minghi, ideatore dell’iniziativa – dobbiamo sdoganarlo dall’immaginario collettivo dalla zuppetta a fine pasto con i cantuccini! E’ un elisir da abbinare ad un bel formaggio erborinato, al classico crostino nero o da meditazione. Deve diventare il miglior biglietto da visita per le aziende ed il territorio. Una spremuta del territorio e una coccola per l’anima».

Il programma prenderà il via con una tavola rotonda dalle 10:30 alle 12:00 dove parteciperanno storici, enologi, professori, degustatori, giornalisti e comunicatori per confrontarsi su questo prezioso liquido dorato.

Tra i partecipanti Andrea Rossi, Presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Marco Montori (Storia del Vin Santo), Andrea Mazzoni (Tecnica di produzione del Vin Santo), Fabio Mencarelli, dell’ Università di Pisa (Tecniche di appassimento delle uve da Vin Santo), Carlotta Salvini, miglior sommelier d’Italia Fisar nel 2019; Roberto Fanticelli, Fondatore del Club del Sigaro Maledetto Toscano (Esperto di enogastronomia ed abbinamenti con il sigaro toscano); Stefano Ciatti, Presidente di Vino e Salute (Salute e bere consapevole); Federico Minghi comunicatore e ambasciatore del Tuscan Style. Coordinerà la tavola rotonda Paolo Capresi, giornalista Mediaset.

Dalle 12 inizierà la degustazione dei migliori Vin Santo della Toscana, etichette speciali addirittura del 1969. Sarà presente anche il celebre gelatiere di San Gimignano e Ambasciatore del Made in Italy, Sergio Dondoli, che per l’occasione realizzerà un gelato al gusto zabaione al Vin Santo.

Per l’occasione, sarà realizzato dal celebre barman mixologist Riccardo Aldinucci del Charlie Bar uno speciale cocktail a base di vin santo, vincitore tra l’altro della Florence Cocktail Week nel 2020.

«Parlare di Vin Santo in questo luogo meraviglioso e prestigioso, mi sembra possa rappresentare il giusto contributo da rendere a questo vino che noi vogliamo definire: vera gemma enologica toscana – dice il professor Andrea Mazzoniper troppo tempo il Vin Santo è stato considerato solo il vino dell’intimità, dell’accoglienza, un prodotto che quasi non si poteva vendere perché accostato alla celebrazione del rito religioso della S. Messa. Oggi contestualizzando ed attualizzando il suo ruolo in modo ben preciso, dovrà divenire un prodotto di appeal, di penetrazione commerciale, capace di generare ricadute di grande positvità sulla commercializzazione delle aziende e sulla loro immagine».

La parte scientifica analizzerà invece il ruolo importante del Vin Santo nella dieta.

«Il tentativo della comunità europea di far passare i prodotti enologici come dannosi per la salute non è corretto in quanto il vino ed i prodotti di derivazione dell’uva come il vin santo, come dimostrano studi di oltre 20 anni, hanno un’altissima percentuale di antiossidanti (il resveratrolo in primis) che combattendo i radicali liberi sono elementi fondamentali per la salute», anticipa il professor Stefano Ciatti.

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