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Il mercato dell’iGaming in Italia, tra crescita e divieti

Il mercato dell’iGaming in Italia, tra crescita e divieti

06 Giugno 2019 0 Di Francesca Pierpaoli

Il mondo dell’iGaming in Italia gode di ottima salute, nonostante il recente Decreto Dignità, fortemente voluto da Luigi Di Maio, abbia sancito il divieto totale di pubblicità al gioco d’azzardo dal 1 gennaio 2019. Una stretta di vite che per il momento non ha impedito agli operatori di continuare ad avere ricavi milionari. Vediamo, allora, cosa succede nel mondo dell’iGaming in Italia.

Il settore del gioco online in Italia è da anni regolamentato in modo da garantire la massima trasparenza, contrastare il gioco illecito, e offrire ai clienti sicurezza nelle transazioni. Sono fattori cui non si prescinde, e tutti gli operatori che hanno ottenuto la concessione AAMS (Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato) rispettano i vincoli imposti dallo Stato. Gli operatori ammessi infatti devono avere un attestato di conformità rilasciato dall’AAMS ed essere collegati a una rete telematica nazionale. Inoltre, il fattore “fortuna” deve combinarsi anche con quello dell’abilità del giocatore, che deve avere la possibilità di scegliere, all’inizio o nel durante la partita, una sua strategia, mediante le opzioni di gara che ritiene più favorevoli tra quelle proposte.

Nuovi operatori pronti a partire

Come riporta l’Agimeg, agenzia giornalistica sul mercato del gioco, sono 70 le concessioni assegnate a maggio attraverso l’ultimo bando di gara dell’ADM- Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Ricordiamo che la gara ha messo all’asta 120 concessioni, dal costo di 200 mila euro ognuna, che avranno validità fino al 31 dicembre 2022: in questo modo lo Stato raccoglierà 14 milioni di euro. Di Maio in proposito ha dichiarato che intende mettere un fermo anche al numero delle concessioni future, quindi bisogna vedere che quadro si andrà a delineare.

Un mercato florido

Nel frattempo il settore prospera. Secondo i dati di Ficom Leisure, in Italia a maggio il giro di affari dell’iGaming, incluse scommesse sportive, casinò online, poker e bingo è stato di 157,86 milioni di euro. La quota maggiore va alle scommesse sportive, con 75,5 milioni di euro: operatore leader è Bet365 che resta al comando, dopo aver sorpassato Planet365 già a dicembre 2018. I casinò online invece registrano una crescita del 16% rispetto al 2018 e raggiungono 67,4 milioni di euro. PokerStars guida la classifica con l’11,2% della quota di mercato, davanti a Sisal e Lottomatica.

Ma chi sono i giocatori? I dati raccolti dagli operatori forniscono un ritratto abbastanza preciso: si tratta per l’82% di uomini (18% donne), che risiedono per lo più al Sud (49%) e al Nord (30%), di età compresa tra 25 e 34 anni (29%) 35 e 44 (24%) 18 e 24 più over 45 (47%) e di livello socioeconomico medio-basso.

L’aumento di tablet e smatphone per giocare online

Il gioco online si adatta alle nuove tecnologie e propone sempre più app per scommettere direttamente dal telefono o dal tablet. Non serve più andare in ricevitoria, o al bar, basta un clic e via, si entra nel casinò virtuale.

Secondo quando riporta Agimeg: “Tra gennaio e marzo di quest’anno il 68% delle puntate online arriva da smartphone e tablet. Inoltre, secondo l’analisi degli esperti del settore riportata da un importante studio sul gioco online a livello mondiale, sempre nel primo trimestre 2019 l’operatore che ha registrato i migliori giudizi degli analisti è stato Kindred. Tra i prodotti di gioco online, il mobile betting è quello che ha registrato la crescita maggiore: +5,3%. Segno più anche per i mobile casinò (+1,1%), l’online lottery (+2,3%) e per il Live casinò (+1%), mentre perdono terreno i fantasy sports (-2,5%), i Social gambling (-5%) e le scommesse sugli eSports (-2,5%). Per quanto riguarda il gioco mobile, ha avuto in media un impatto sul totale delle entrate dall’online pari al 68%, ma nel primo trimestre dell’anno su Skybet questa percentuale sale all’82%, seguita dalla svedese Global Gaming con il 77%, Kindred Group al 74% e LeoVegas al 72%”.

Il Decreto Dignità e i suoi effetti sull’iGaming

La nuova normativa, in particolare l’art. 9, stabilisce che “è vietata qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro nonché al gioco d’azzardo, comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e i canali informatici, digitali e telematici, compresi i social media».

Inoltre il Decreto prevede anche che a decorrere dall’1 gennaio 2019 il divieto si applichi anche alle «sponsorizzazioni di eventi, attività, manifestazioni, programmi, prodotti o servizi e a tutte le altre forme di comunicazione di contenuto promozionale, comprese le citazioni visive e acustiche e la sovraimpressione del nome, marchio, simboli, attività o prodotti la cui pubblicità è proibita». In questo modo, quindi, si vieta sia la pubblicità al gioco d’azzardo in sé, che quella ai vari operatori di betting.

L’obiettivo è di scoraggiare soprattutto i più giovani ad avvicinarsi al gioco d’azzardo per limitare l’insorgere della ludopatia, ovvero la dipendenza dal gioco. Gli operatori del resto hanno già avviato programmi specifici contro la dipendenza dal gioco d’azzardo: ad esempio, se un account è troppo attivo e spende troppo, viene sospeso, e c’è anche chi offre un supporto psicologico per affrontare il problema.

Non è ancora chiaro, comunque, quali saranno gli effetti del Decreto Dignità sul mercato dell’iGaming. Alberto Dal SassoManaging Director dell’istituto Nielsen, prevede che nel 2019 gli operatori avranno perdite di 40-50 milioni di euro, che arriverebbero a 60 milioni nel 2020. Altri esperti invece sostengono che il mercato è ormai consolidato e quindi non si registreranno perdite significative.

Chi vivrà, vedrà.

 

 

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