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Pd, i compagni se ne vanno. Nasce la Dc del terzo millennio

Pd, i compagni se ne vanno. Nasce la Dc del terzo millennio

16 Febbraio 2017 0 Di Marino Marquardt

Pd verso il congresso. I compagni se ne vanno. All’assemblea di domenica prossima  inizia il parto della Dc del terzo millennio.

 Pd verso il Congresso

Insomma è chiaro, non vuole restare a lungo disoccupato senza reddito e a carico della consorte. Per questa ragione Matteuccio accelera i tempi e sogna il Congresso Pd per il 10 marzo.

Tempi brevi per una Assise monorenziana fotocopia della Direzione e dell’Assemblea nazionale che si svolgerà domenica prossima a Roma.

Riti monorenziani perché ormai la Sinistra del partito ha mollato gli ormeggi con l’unica eccezione dell’educato e raffinato ragionatore pesce lesso Gianni Cuperlo.

Intanto, in attesa dell’ufficializzazione della scissione e dell’accordo sulla spartizione dei Beni (case & palazzi, altro che il miniappartamento di Montecarlo tomba politica di Gianfranco Fini!) continua il noioso e inutile gioco del cerino tra le parti.

In sostanza devono accordarsi se la separazione del Pd deve apparire al volgo consensuale o – come si diceva una volta – per colpa.

Sarà il giusto epilogo tra soggetti geneticamente, intellettualmente e culturalmente incompatibili.

Si va verso la Dc del terzo millennio

Tra domenica prossima e il 10 marzo dunque dovrebbe rinascere – dopo una gestazione di 30 giorni (dalla Direzione del 13 scorso al Congresso) – la Dc in versione Terzo Millennio. Un parto lungo venti giorni.

Detto ciò, il 13 febbraio 2017 passerà agli annali della storia politica italiana come il giorno della fine del partito creato incautamente da Valter Veltroni.

Resta da chiedersi cosa potrà fare un Pd dimagrito in seguito alla scissione. Non avrà più i numeri per fare alcunché. E ciò nonostante la linea di galleggiamento adottata dall’ex Capo Scout di Rignano sull’Arno conduca direttamente alla futura dipendenza del medesimo dall’Uomo di Arcore. Un altro in debito di numeri.

Si andrà a una alleanza tra renziani e berlusconiani il cui peso elettorale non supererà il 30 per cento considerando l’attuale bacino di consensi di Forza Italia e quello del Pd una volta svuotato dei consensi degli elettori degli scissionisti.

Sul versante opposto nascerà una nuova Cosa di Sinistra dal peso di almeno un buon 10 per cento. Il ruolo che reciterà è tutto da scoprire in un panorama politico cangiante e ancora vago.

La Direzione addomesticata del Pd (i componenti sono nella quasi totalità renziani scelti dal Giovanotto) ha somministrato l’ossigeno all’apparentemente disponibile Matteuccio ancora fermo al ricordo del 40 per cento drogato delle Europee. Ossigeno che gli consentirà di scrivere i due successivi capitoli della storia di una catastrofe.

Domenica le dimissioni da segretario di fronte all’assemblea amica. Poi il Congresso taroccato. Disperati riti per conservare il posto. E per avviare l’arruolamtento tra gli amici di Silvio.

Di certo – come già scriitto in altre occasioni – Matteuccio non conterà più come prima.

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