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Elezioni amministrative, i vecchi Poli battono il M5s

Elezioni amministrative, i vecchi Poli battono il M5s

12 Giugno 2017 0 Di Pietro Nigro

Elezioni amministrative, si ferma la crescita del M5s, vincono quasi sempre le vecchie coalizioni di centro destra e centro sinistra. Altissima l’astensione.

Elezioni amministrative, vincono i vecchi poli

Bassa l’affluenza alle elezioni amministrative di domenica 11 giugno, che un po’ ovunque nei 1.004 comuni d’Italia (oltre 9 milioni di elettori coinvolti) segnano la prima sconfitta del M5s e il ritorno in grande stile dei vecchi Poli, cioè di alleanze più o meno tradizionali di centrodestra e centro sinistra che sembravano date per morte e invece inaspettatamente resuscitano ovunque. Quasi sempre, però, anche nei centri maggiori, i partiti tradizionali si sono nascosti sotto i nomi delle liste civiche.

Stando ai dati del ministero, che riguardano i comuni delle regioni a statuto ordinario e della Sardegna (in Sicilia e Friuli sono le regioni a fare i rilevamenti), l’affluenza è stata del 60,07 per cento, molto meno del 66,85 raggiunto nelle precedenti consultazioni.

E per il Movimento 5 stelle, che sembrava in crescita inarrestabile sin dalla sua nascita, si parla di una vera e propria debacle, con il redde rationem che potrebbe aprirsi ora tra le varie anime del M5s. In tutte le grandi città, infatti, e anche in molte piccole, i Pentastellati son fuori dai ballottaggi, a cominciare dai quattro capoluoghi di Regione: Genova, L’Aquila, Catanzaro e Palermo. E anche a Parma si profila una sonora sconfitta.

Elezioni, ecco i risultati dei capoluoghi

A Genova, dove il Movimento si è spaccato e la candidata scelta dalla rete Marika Cassimatis è stata poi sconfessata da Beppe Grillo, conquistano il ballottaggio il candidato di centrodestra Marco Bucci e quello di centrosinistra Giovanni Crivello, che secondo i dati definitivi hanno rispettivamente il 38,80 e il 33,39 per cento. Fuori i grillini, addirittura tre, quello certificato da Grillo, Luca Pirondini, la Cassimatis, e il consigliere comunale Paolo Putti.

Probabile ballottaggio anche a L’Aquila: con lo scrutinio arrivato a 58 sezioni su 81, Americo Di Benedetto (Centrosinistra) viaggia al 47,8 per cento, e Pierluigi Biondi (Centrodestra) al 35,54 per cento. Seguono gli altri candidati, Carla Cimaroni  al 6,76 per cento, Fabrizio Righetti (M5S) al 4,25, e poi via via gli altri.

A Catanzaro, con 77 sezioni scrutinate su 133, si  dovrebbero andare al ballottaggio tra Sergio Abramo (centrodestra, al 39,08 per cento) e Vincenzo Antonio Ciconte (centrosinistra, al 31,25). Fuori il candidato delle liste civiche Nicola Fiorita (23,99 per cento) e il M5S con Laura Bianca Granato (5,66 per cento).

Palermo conferma invece il sindaco uscente Leoluca Orlando, sostenuto da Democratici e popolari, Sinistra comune, Uniti per Palermo e liste civiche, che con il 45,71 potrebbe addirittura non ottenere il premio di maggioranza previsto dal sistema elettorale comunale. Al secondo posto il candidato dei ‘Coraggiosi’ Fabrizio Ferrandelli, sostenuto dal centrodestra con Fi, Udc, Cantiere popolare e liste civiche, al 32,3 per cento, seguito da Ugo Forello del M5S al 15,9 per cento. Le sezioni scrutinate sono 204 su 600.

A Verona, a scrutinio finito, l’esito è di ballottaggio tra i candidati sindaci Federico Sboarina (Battiti per Verona, Verona più sicura, Fratelli d’Italia, Pensionati, Forza Italia, Lega Nord Liga Veneta, Indipendenza Noi Veneto) e Patrizia Bisinella, senatrice e moglie dell’ex sindaco Flavio Tosi (Ama Verona, CSU Union Veneta, Verona si muove, Fare! Pensionati veneti, Lista Tosi, La voce della gente), rispettivamente con il 29,26 e il 23,54 dei voti.

Anche a Padova si va al ballottaggio: da un lato l’ex primo cittadino e candidato di centrodestra Massimo Bitonci che ha raggiunto il 40,25 dei voti dei voti e il candidato di centrosinistra Sergio Giordani al 29,20 per cento. Arturo Lorenzoni, sostenuto da liste civiche, è fermo al 22,83 per cento, mentre Simone Borile (M5s) al 5,25, Luigi Salvatore Sposato (Il popolo della famiglia e lista civica osa Sposato sindaco) all’1,56, Rocco Bordin (Lista civica la Padova libera) allo 0,55 e Maurizio Meridi (Casapound Italia) allo 0,33 per cento.

A La Spezia, ballottaggio tra il candidato del centrodestra Pierluigi Peracchini e quello del centrosinistra Paolo Manfredini, accreditati a fine scrutinio rispettivamente del 32,61 e del 25,07 per cento. Fuori Lorenzo Giovanni Forcieri (Civiche) al 9,19 e la Cinquestelle Donatella Del Turco con il 8,8 per cento.

A Monza solo un soffio separa i due candidati che andranno al ballottaggio, l’esponente di centrosinistra Roberto Scanagatti (39,91 per cento) e lo sfidante di centrodestra Dario Allevi (39,84 per cento).

A Crema, in provincia di Cremona, ballottaggio tra la candidata di centrosinistra Stefania Bonaldi e quello di centrodestra Enrico Zucchi, rispettivamente con il 43,03 e il 41,24 per cento.

A Parma, il sindaco uscente ed espulso dal Movimento 5 stelle Federico Pizzarotti va al ballottaggio contro l’esponente del Pd Paolo Scarpa: a scrutinio completato i due hanno rispettivamente il 34,78 e il 32,73 per cento, mentre la candidata di centrodestra Laura Cavandoli è al 19,27 per cento e solo al 3,18 per cento Daniele Ghirarduzzi (M5s).

A Piacenza, a fine scrutinio, sarà ballottaggio tra la candidata del centrodestra Patrizia Barbieri (34,78 per cento) e quello del centrosinistra Paolo Rizzi (28,19 per cento). Appena al 9,12% Andrea Pugni (M5S).

A Lecce, con lo scrutinio terminato in 39 sezioni su 102, in testa il candidato del centrodestra, Mauro Giliberti (45,85 per cento), poi Carlo Maria Salvemini, del centrosinistra, con il 28,64 per cento, Alessandro Delli Noci, dell’Udc, al 16,77, e Fabio Valente, candidato del Movimento 5 Stelle, con il 5,98 per cento.

A Taranto, con 50 sezioni su 191, in testa la candidata Stefania Baldassarri (liste civiche di centrodestra) con il 22.69 per cento, il candidato di Pd, Psi e altre liste civiche di centrosinistra Rinaldo Melucci, al 17,08, Mario Cito della lista civica At6 (e figlio dell’ex sindaco Giancarlo), con il 12,75, Francesco Nevoli del Movimento 5 Stelle con il 12,09, Vincenzo Fornaro, ambientalista, con il 9,92, l’ex procuratore capo Franco Sebasto con l’8,90, l’ex Pd Piero Bitetti con l’8,47 per cento.

A Oristano si andrà al ballottaggio tra Andrea Lutzu per il centrodestra e Maria Obiniu per il centrosinistra, che a scrutinio arrivato a termine in 20 sezioni su 36 sono accreditati rispettivamente del 29,43 e del 22,01 per cento. Terzo il candidato Vincenzo Pecoraro (Udc, Pds, Civica per Or, Civica Idee rinnovabili) con il 16,83 per cento). Frana M5S con il 7,75 per cento.

A Lampedusa, tra l’altro, è stata sconfitta la sindaca uscente, Giusi Nicolini, che aveva vinto il premio Unesco per la Pace, arrivata terza dopo Salvatore Totò Martello, ex sindaco Pd dato per vincente, e Filippo Mannino.

Nella provincia di Roma invece i grillini vanno al ballottaggio nelle popolose Guidonia e Ardea.

 

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