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L’incontro con Amma, la “santa degli abbracci”

L’incontro con Amma, la “santa degli abbracci”

13 Ottobre 2016 0 Di Patrizia Russo

La cronaca del viaggio nel Kerala indiano per incontrare Mata Amritanandamayi, la donna che sta insegnando al mondo la forza dell’amore attraverso l’abbraccio.

L’abbraccio di Amma

Le cose, il denaro e gli altri oggetti, sono persi per sempre quando li si dà via. Ma non l’amore! Più se ne dà, più se ne riempie il cuore. L’amore è un fiume senza fine.

Amma

Tutto comincia da un viaggio. Siamo in Kerala, stato del sud dell’India e per arrivare alla successiva tappa del nostro itinerario passiamo vicino ad Amritapuri, il paese dove Mata Amritanandamayi, conosciuta nel mondo con il nome di Amma, ha il suo Ashram.

Amritapuri (India), l'ingresso dell'Ashram di Mata Amritanandamayi, conosciuta nel mondo con il nome di Amma (ph. P. Russo)

Amritapuri (India), l’ingresso dell’Ashram di Mata Amritanandamayi, conosciuta nel mondo con il nome di Amma (ph. P. Russo).

Per chi non la conosce, Amma, che in malayalam, la sua lingua, significa “mamma”, nasce un giorno di 63 anni fa, in una famiglia di pescatori di un piccolo villaggio del Kerala. Una delle tante bambine povere dell’India.

Grandi personaggi hanno iniziato la loro straordinaria esperienza umana partendo da condizioni umili. E così anche la piccola Mata inizia ad abbracciare i bisognosi, gli sventurati, chiunque si recasse a casa sua per avere un conforto, un gesto d’amore.

Sfidando anche le leggi del proprio Paese che non consente ad una donna di avvicinarsi troppo agli uomini o di abbracciare persone di caste diverse.

La bambina cresce e insegnerà la cosa più umana, semplice del mondo: abbracciare. Si calcola che in tutti questi anni abbia abbracciato più di trentaquattro milioni di persone in giro per il mondo.

Questo abbraccio, ripetuto ora dopo ora, giorno dopo giorno, nel corso degli ultimi 40 anni, è diventato il simbolo del movimento umanitario Embracing the World (Abbracciando il Mondo); la rete internazionale di progetti umanitari fondata da Amma impegnata in diverse iniziative di solidarietà in India e nel mondo tra cui: istruzione, assistenza sanitaria, campagne sociali, progetti educativi ed ecologici …, possibili grazie agli aiuti di chi crede nel suo messaggio.

L’ultimo e importante impegno sarà la pulizia del fiume sacro Gange (progetto Namami Gange).

La “Santa degli abbracci”, come è stata definita, è una delle donne più influenti al mondo, una guida spirituale e umanitaria. Recentemente è stata convocata anche da Papa Francesco, insieme ad altri importanti rappresentanti religiosi della terra, per stilare un documento congiunto contro la schiavitù.

Tornando al viaggio in India, con i compagni di avventura, ci siamo velocemente confrontati sulla possibilità di fare una piccola deviazione rispetto al nostro tour originale per provare ad incontrare Amma; è bastato condividere qualche lettura, un pensiero, la curiosità e così chiediamo all’autista di portarci da Lei.

Il suo Ashram si trova a Amritapuri, il piccolo villaggio di pescatori tra le backwaters ed il Mar Arabico, dove Amma è nata.

Siamo doppiamente fortunati, perché arriviamo in tempo per l’inizio dell’incontro e perché in quella specifica giornata Amma riceve tutti, senza prenotazioni; ma anche perché Amma vive nell’Ashram solo tre-quattro mesi all’anno. Il resto del tempo lo passa in giro per il mondo ad incontrare persone e a dispensare il suo “darshan” (abbraccio).

Amritapuri è l’esempio dell’antico ideale indiano “tutto il mondo è una sola famiglia”. Qui è possibile incontrare i suoi seguaci, volontari provenienti da differenti paesi, che parlano lingue diverse, tutte vestite di bianco che vivono sotto lo stesso tetto.

Quello che ci circonda e che mi sorprende, è un ambiente grande, silenzioso, nonostante ci siano un migliaio di persone provenienti da diverse parti del mondo, appartenenti a diverse religioni, giovani e meno giovani, tanti bambini, devoti e curiosi.

Un luogo di pace, di armonia, di serenità. La stanchezza del viaggio e la caotica vita indiana rimangono fuori dalla grande porta … dentro si respira un mondo completamente diverso!

Aspettiamo in silenzio, guardandoci intorno, godendo l’atmosfera, fino a quando dal fondo della grande sala appare Amma che viene accolta in piedi dalle centinaia di persone presenti. È vestita di bianco, ha grandi occhi neri, un viso sorridente, una lunga treccia nera e il tilaka rosso al centro della fronte.

L’incontro inizia con una pratica di meditazione e successivamente Amma diffonde parole di pace, incoraggia, consiglia, indica un diverso modo per affrontare preoccupazioni, pensieri … in generale per affrontare meglio la vita.

Parla, nella sua lingua, Amma, mentre uno dei suoi collaboratori traduce in inglese, ma regolarmente lei interviene. Sorge il dubbio che capisca anche l’inglese, anche se praticamente non è mai andata a scuola.

Finito questo momento, viene distribuito il pasto a tutti i presenti: pentoloni stracolmi di riso bianco, condimento, banane. Persone gentili, apparentemente serene e sorridenti riempiono i piatti di questo cibo dal sapore indiano che viene rigorosamente consumato con le mani, accomodandoci dove capita.

Tutto intorno, abiti colorati, corpi scalzi, il profumo di incenso, il mantra che risuona nelle nostre menti.

L’unica che non mangia, non si riposa, non beve è Lei, impegnata a regalare il suo sorriso a tanti piccoli bambini.

Amma ci abbraccia uno per uno, come un fiume che non smette di scorrere. Arriva anche il mio turno. Non so come, mi ritrovo tra le sue braccia. Alzo lo sguardo verso di lei e vedo che mi sorride e mi tiene vicino a sé. Mi stringe in modo dolce e dice qualcosa che non riesco a capire, come una poesia.

L’abbraccio dura pochi secondi, ma stare lì, così vicino a Lei, sembra che il tempo si sia fermato. Finito l’abbraccio ricevo in dono un sacchettino contenente una pallina di riso e una caramella.

Vado via, faccio posto ad altri che vogliono abbracciarla; tantissime persone, tutti calmi, sereni e sorridenti. Amma ha abbracciato tutti i miei compagni di viaggio, con una apparente intensità immutata.

Questo abbraccio ha lasciato in ognuno di noi sensazioni diverse, intime; quello che posso rilevare è che il suo abbraccio è unico: vero, potente, terapeutico e spirituale.
Incontrare Amma e tutti i suoi “figli” fa ben sperare che donare abbracci è un regalo d’amore e di pace, un semplice gesto per aiutare il prossimo, ogni giorno, in ogni momento.

L’esempio di Amma e dei suoi grandi insegnamenti e vedere così tante persone riunite sotto l’insegna dell’amore lasciano davvero sperare che possiamo davvero vivere tutti in pace e serenamente.

Chi vuole può incontrare Amma in Italia. Il suo tour europeo 2016 farà tappa a Busto Arsizio (Varese) presso il Centro Congressi ed Esposizioni Malpensafiere dall’11 al 13 novembre.

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