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Napoli, perché sarà difficile replicare la vittoria della scorsa stagione

Napoli, perché sarà difficile replicare la vittoria della scorsa stagione

20 Ottobre 2023 1 Di Massimo Solimene

Quest’anno il Napoli non è partito nel migliore dei modi. Rudi Garcia sta facendo il possibile per caricare la squadra e farla giocare bene e ciò lo si è visto in occasione della vittoria con l’Udinese. Tuttavia, l’avvio della scorsa stagione è stato tutt’altra cosa. Gli azzurri, tra campionato e Champions, avevano già lasciato intravedere cosa sarebbe potuto succedere da lì a qualche mese dopo con prestazioni super convincenti. E così è stato.

Lo scorso maggio il Napoli è tornato alla vittoria della Serie A dopo 33 anni di astinenza. La squadra ha giocato magnificamente per tutta la stagione arrivando anche ad un passo da una storica semifinale di Champions League. Decisivo il pareggio al ritorno tra le mura amiche del Diego Armando Maradona dopo il ko subito all’andata a Milano.

Poco male. Qualche settimana dopo lo stesso stadio di Fuorigrotta, dove si era materializzata l’eliminazione dalla Coppa, si è trasformato in una bolgia per acclamare i propri beniamini che hanno riportato la squadra azzurra sul tetto d’Italia. Un successo festeggiato come non mai dai tifosi partenopei che non vedevano l’ora di cucirsi sul petto il terzo Scudetto della sua storia.

Pronostici ribaltati

Una cavalcata da sogno, a cui il merito va attribuito, a detta degli esperti, a mister Luciano Spalletti, che ha saputo dare un’impronta di gioco ben riconoscibile ai suoi cercando sempre il fraseggio in attesa di trovare il varco giusto per l’imbucata giusta o il lampo di genio di uno dei suoi interpreti, sempre fedeli al DNA impresso dal tecnico toscano.

Meccanismi ben consolidati che hanno fatto male anche a squadre come Liverpool e Inter. Tutto questo, però, sarebbe stato impossibile da attuare senza giocatori di qualità. Capitan Di Lorenzo, perfetto in fase difensiva e offensiva, Zielinski, Politano, Lozano, Mario Rui, Meret e anche Lobotka e Rrahmani, che prima di quest’anno non avevano mai convinto appieno dal loro arrivo in Campania.

E poi ci sono quei due lì davanti: Victor Osimhen, che ha chiuso la stagione da capocannoniere con 26 reti, e Kvicha Kvaratskhelia, con quest’ultimo grandissima scoperta dello scouting azzurro che lo ha portato all’ombra del Vesuvio per soli 11,5 milioni di euro, mentre oggi vale molto di più. Una grande rivelazione è stato poi anche Kim Min-Jae, perno della difesa a quattro di Spalletti, in grado di riuscire nell’impresa di non far rimpiangere un campione come Kalidou Koulibaly, partito in estate in direzione Londra per vestire la maglia del Chelsea.

Gli addii, del resto, hanno rappresentato una nota dolente per i tanti tifosi napoletani che nel giro di qualche mese si sono visti privare non solo di Koulibaly, ma anche di altri giocatori rappresentativi come Dries Mertens, David Ospina e Lorenzo Insigne.

Proprio per questo motivo, la vittoria del Napoli era difficilmente pronosticabile alla vigilia del campionato della stagione appena passata, tanto che gli esperti sportivi, come quelli di Betway Sports o i siti con gli ultimissimi pronostici, davano il club campano soltanto al quinto posto tra i favoriti, dietro a Inter, Juventus, Milan e Roma.

I record del Napoli campione d’Italia

Dunque, in pochissimi si sarebbero aspettati che gli azzurri vincessero il campionato, ma sono bastati soltanto pochi mesi per capire che la scorsa stagione sarebbe potuta essere quella giusta. Basti pensare che già alla fine del girone di andata, la squadra si è ritrovata con 12 punti di vantaggio sulla seconda: mai nessuno era riuscito ad avere un divario così ampio a quel punto della stagione nell’era dei tre punti.

E così, partita dopo partita, vittoria dopo vittoria, e superando anche qualche debacle, il Napoli è rimasto in testa per l’intera durata della stagione fino ad aggiudicarsi il titolo con ben cinque giornate di anticipo. Soltanto la Juve nel 2018/2019, l’Inter nel 2006/2007, la Fiorentina nel 1955/1956 e il Torino nel 1947/1948 ci erano riusciti. E che dire del fatto che il Napoli ha ottenuto più punti di tutte le squadre campioni nei top 5 campionati europei.

La squadra di Spalletti ha chiuso la stagione con 90 punti, mentre il Manchester City, campione d’Inghilterra e, tra l’altro, d’Europa, con 89. Poi, ci sono Barcellona, che ha vinto la Liga con 88 punti, Paris Saint-Germain, campione di Francia con 85, e Bayern Monaco, vincitore in Germania con 71.

Ripetersi sarà difficile

È stata quindi una cavalcata trionfale per la squadra di De Laurentiis che può essere soddisfatto di come sono andate le cose e ciò anche grazie alla sua lungimiranza e alla serietà del suo progetto che, a conti fatti, si è rivelato vincente. Il patron azzurro era stato pesantemente criticato per aver lasciato andare i “senatori” e invece alla fine sono state persino oltrepassate le aspettative.

La scorsa stagione il Napoli ha davvero superato tutti e adesso si attende soltanto come proseguirà quest’anno per capire se riuscirà a ripetersi anche dopo l’addio di Spalletti. All’ex allenatore della Roma, Rudi Garcia, l’arduo compito, anche se le premesse non sono ottimali. Gli azzurri non hanno iniziato bene il campionato e anche in Champions i segnali non sono gli stessi visti nella scorsa edizione del torneo.

C’è stata la questione Osimhen, le scelte tecniche discusse in diverse partite e, in più, la squadra sembra pagare l’assenza di Kim Min-Jae, tra i protagonisti della cavalcata dell’anno scorso ed eletto a fine stagione miglior difensore della Serie A. La sua mancanza si vede in campo e il club lo ha rimpiazzato soltanto con il brasiliano Natan, portato in Campania in estate per 10 milioni dal Red Bull Bragantino. Forse, potrebbe non bastare, anche se al giocatore va dato tempo, così come allo stesso Garcia che ha raccolto un’eredità molto pesante. Insomma, si preannuncia una stagione molto difficile per il tecnico francese, che deve fare i conti con una realtà ancora affezionata a Luciano Spalletti.

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