Nel Paese degli gnomi dove le scorregge vengono scambiate per eslosioni di bombe
22 Ottobre 2018Apriti cielo per le irriverenti critiche di Beppe Grillo ai poteri del Quirinale. Ma i Nanetti e le Nanette dei Palazzi le confondono come attaccchi personali al Capo dello Stato Sergio Mattarella…
Quando i deficit intellettuali determinano lo stravolgimento dei fatti…
Può accadere in un microcosmo politico abitato da gnomi e puffette. E può accadere in un microcosmo mediatico affollato da Direttori, Opinionisti e Giornalisti da sempre genuflessi al Sistema.
E accade… Accade lo stravolgimento di fatti, parole e interpretazioni nel Paese delle Manine sempre pronte a materializzarsi di fronte all’opportunità di favorire nefandezze in favore di manigoldi di ogni colore politico dai portafogli gonfi.
Accade così che la irriverente scorreggia di un Comico venga scambiata nel Paese degli Gnomi per l’esplosione di una bomba.
Un fatto del genere è accaduto ieri sul palco del Circo Massimo allestito per la Quinta Festa Cinquestelle.
Fuor di metafora, Beppe Grillo – alla maniera dei graffianti “Rigoletti” che la storia della satira ci ha consegnato – ha attaccato le funzioni del Capo dello Stato.
Le funzioni – badate bene – e non la persona Sergio Mattarella.
Ha criticato i poteri conferiti al Presidente della Repubblica al pari di tanti altri privati cittadini (Grillo non ha incarichi politici se non quello di “Garante” del Movimento da Lui stesso fondato insieme con lo scomparso Gianroberto Casaleggio ndr) che – ad esempio – vorrebbero l’elezione diretta dell’Inquilino del Quirinale o che fossero ad Esso conferiti maggiori o minori poteri.
Roba da Bar dello sport, insomma, senza acredine personale.
Invece… Invece apriti cielo! I lillipuziani e le lillipuziane dei microcosmi politici e mediatici nostrani si inalberano. Scattano dalle poltrone e fanno a gara nell’affannarsi a mostrare orgogliosamente i rispettivi deficitari spessori intellettuali. E’ la Fiera delle banalità partorita dagli Quaquaraquà e dalle Starnazzanti dei Palazzi, è la fiera mediatica di quanti riescono a trasformare le parole in flatulenze, è la fiera dei professionisti delle tastiere con la non invidiabile capacità di autosputtanarsi alla prima occasione.
E’ lo “scandalo” ad uso e consumo di conformisti, ignoranti, perbenisti e – come ricorda un film – di borghesi piccoli piccoli. E il titolo in prima pagina di oggi de “la Repubblica” – “Attacco di Grillo al Quirinale” – la dice lunga su come certi organi di Informazione siano caduti in basso.
Peccato che nella trappola perbenista ci siano caduti anche i Cinquestelle. Imbarazzati, sotto attacco, per apparire “rassicuranti” dove non c’era alcunché da “rassicurare” e per ossequio alla Ragion di Stato hanno finito col prendere le distanze dal Vecchio Capo. Anche loro devono ancora crescere. E il virus del governismo può arrestarne lo sviluppo intellettuale e politico.
Un polverone che forse aiuterà quanti vorrebbero coprire il giallo della Manina che aveva stravolto il Decreto fiscale in favore di evasori e riciclatori. Un giallo che resterà tutto in piedi fino a quando non sarà attribuito nome e cognome al titolare dell’arto sotto accusa…
22/10/2018 h.08.40