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Reddito di inclusione, primo passo verso la società fondata sull’assistenzialismo

Reddito di inclusione, primo passo verso la società fondata sull’assistenzialismo

10 Marzo 2017 0 Di Marino Marquardt

Il governo ha varato il reddito di inclusione.

Reddito di inclusione, primo passo verso l’assistenzialismo

Ormai è sotto gli occhi di tutti: il mondo globalizzato si sta avvitando su se stesso. Da una parte l’economia fondata sul petrolio e da un’altra parte il capitalismo finanziario non più distributore di lavoro.

Sono i fattori che stanno guidando il Pianeta a passo di carica verso la notte dei diritti.

Buio che comincia ad avvolgere anche il nostro Paese nel quale disoccupazione, sfruttamento e delocalizzazioni dilagano. Una realtà da allarme rosso di fronte alla quale i politici balbettano, incapaci come sono di proporre soluzioni credibili.

E quando qualcuno avanza la necessità di fornire un reddito di cittadinanza a quanti sono alla canna del gas, gli inetti di sempre rispondono con l’ormai logoro slogan secondo il quale il reddito deve essere prodotto dal lavoro e non da forme assistenziali.

E dal momento che il lavoro non c’è, dal momento che il Jobs Act ha favorito esclusivamente le imprese e leso i diritti dei lavoratori, e dal momento che la Costituzione dice che l’Italia è fondata sul lavoro e non sull’assistenzialismo, quanti non ce la fanno dunque si fottano!

E il francesismo in questo caso è quanto mai esplicativo. E’ quanto impone la logica degli ottusi guardiani della Costituzione!

Detto ciò, con primarie e Congresso Pd alle porte, con le elezioni Amministrative fra tre mesi e con quelle politiche tra meno di un anno e con la crescente incazzatura dei cittadini comuni, il Governo ha derogato al suddetto principio costituzionale e ha deciso di mettere mano alla tasca. 500 euro al mese a 400 mila famiglie in condizioni di povertà. In barba al prima citato principio costituzionale.

Per ora è ancora una promessa, ma c’è da scommettere che sarà mantenuta. La tremarella è grande…

E va controllata anche a costo di scimmiottare il reddito di cittadinanza proposto ormai da anni dal M5s.

Stanno cominciando a capire, i politici omologati al conformismo economico-sociale, che un modello di società supportata dall’assistenzialismo sarà soluzione obbligata in vista dell’invasione dei robot entro il 2025 e del conseguente gravissimo calo dell’occupazione mondiale.

Il problema, una volta tanto, non riguarda soltanto l’Italia. E’ di dimensione mondiale. I robot distruggeranno il lavoro umano. E allora che si fa? Gianroberto Casaleggio qualcosina in merito lo aveva immaginato…

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