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Spari a Napoli, bimba gravissima. Morra (5s): Salvini combatta criminalità e non migranti

Spari a Napoli, bimba gravissima. Morra (5s): Salvini combatta criminalità e non migranti

04 Maggio 2019 0 Di Marino Marquardt

Versa in gravissime condizioni la bimba di 4 anni colpita ieri da un proiettile vagante mentre passeggiava con la nonna in una zona centrale e popolosa di Napoli. La piccola è stata operata, i medici sono riusciti ad estrarre il proiettile dai polmoni ma si teme ancora per la sua vita. La bambina – come è noto – è rimasta vittima di un attentato camorristico nei confronti di un pregiudicato che a sua volta versa tra la vita e la morte. Un episodio ancora una volta prodotto dell’incapacità dello Stato di muovere una seria e risolutiva guerra alle organizzazioni criminali. Incapacità persistente nonostante i proclami del Ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Ipocrisia cattolica. Il Leader leghista: “Prego per la piccola”.

Accade infatti che mentre a Napoli la criminalità organizzata spara tra la folla, Lui – Ministro dell’Interno e quindi della Sicurezza – appaia distratto dai suoi compiti ministeriali in seguito al richiamo degli impegni della campagna elettorale. Ma nonostante ciò il Capo del Carroccio assicura di lavorare. Lavora scattando selfie e facendo propaganda elettorale. Roba da alta politica, insomma…

Di fronte all’ennesimo gravissimo episodio di criminalità, a ricordargli il suo dovere di Ministro dell’Interno ci ha pensato anche Nicola Morra, presidente pentastellato della Commissione Antimafia: “Salvini pensi meno ai selfie e ai migranti e si dedichi con impegno alla lotta contro le mafie”.

Un altro ceffone dopo quelli ricevuti sul caso Siri. Un altro ceffone che ha spinto il Leader leghista ad abbassare cresta e toni.

Giù cresta e toni, il Governo andrà avanti. E a scuola bimbi col grembiule! Qui ci vuole Uno buono…

E dopo avere affermato di aver pregato per la bimba (le bugie e l’ipocrisia da dispensare al prossimo tra i cattolici vanno sempre forti, così come denunciato dallo stesso Papa Francesco ndr) Salvini ha porto il ramoscello d’ulivo ai Soci di Governo. “L’Esecutivo va avanti – ha assicurato – non è una poltrona in più o in meno a fare la differenza”. Il Leader leghista, ha commentato così i retroscena dei giornali, retroscena secondo i quali dopo le Europee lo stesso Salvini farebbe saltare il governo o, in alternativa, farebbe sfrattare Conte, il Premier che gli ha imposto l’ultimatum sul caso Siri. “Io penso a lavorare e la mia parola vale più dei sondaggi – ha ripetuto riferendosi alla rilevazione Ipsos sul Corriere della Sera – il governo durerà altri 4 anni e agli italiani non frega niente di quello che titolano i giornali o i telegiornali che rincorrono polemiche inutili. È per questo che vendono sempre meno e i dibattiti televisivi perdono ascolti. I giornalisti sono liberi di scrivere quello che vogliono ma poi non si devono lamentare se i giornali vendono sempre meno”.

Intanto – impotente di fronte alla malavita organizzata – il  Ministro invoca ordine e disciplina nelle scuole elementari. Nelle aule accanto a sillabari e pallottolieri vuole vedere i bambini con grembiule… Il tutto mentre il bullismo di genitori e alunni dilaga e i tetti degli edifici scolastici crollano…

E l’impressione sempre più forte è che per Lui occorra Uno buono, Uno di Quelli che masticano bene gli insegnamenti di Freud e Jung…

Insomma per l’Anguilla leghista, anzi per il Capitone, tutto può far brodo per confondere le idee e per mischiare mele e pere. Tutto può far brodo per mostrarsi forte con i deboli… Ma il giochino ormai comincia a rivelare i connaturati limiti…

04/05/2019   h.17.30

 

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