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I trattori, il clima e i giovani a lezione di Europa.

I trattori, il clima e i giovani a lezione di Europa.

05 Febbraio 2024 0 Di Nunzio Ingiusto

 

A giugno si vota per il rinnovamento del Parlamento europeo e si teme un forte astensionismo tra i giovani. C’è bisogno di farli crescere sui grandi temi. Le tensioni di questi giorni e un buon esperimento in un liceo di Avellino

Accade sempre più spesso che i giovani leggano o ascoltino notizie sull’Europa senza darsene una spiegazione. Anche in questi giorni della protesta dei trattori contro l’Unione europea. È così, purtroppo. Nelle scuole italiane l’Europa si studia poco o, almeno, in modo insufficiente a quanto ce ne sarebbe bisogno. Le origini e la storia dei Continenti sono, invece, importanti per capire quante e quali radici ci sono all’origine di certi avvenimenti. Tutti i Continenti hanno una storia. L’Europa viene ancora chiamata il “Vecchio Continente” per le sue origini, per essere stata culla di civiltà e anche di dolore, purtroppo.

Per fortuna, ogni tanto qualche buona notizia sulla necessità di trasmettere qualcosa ai nostri ragazzi, arriva. All’Istituto “Regina Margherita – Leonardo Da Vinci” di Avellino in occasione del 60mo anniversario della istituzione delle giornate per l’Europa, è stato organizzato un ciclo di incontri tematici. Docenti universitari sono stati invitati a parlare di ambiente, diritti, transizione ecologica, parità, costituzione europea. Sono temi di grande attualità che i ragazzi devono conoscere per sentirsi oggi- e ancora di più domani- cittadini di una grande unica Nazione. D’altra parte il termine nazione ricorre molto di questi tempi nella retorica politica italiana. Ma se la scriviamo con la Maiuscola, diamo il senso di una comunità sovranazionale, estesa al di là dei confini geografici. Perché ne parliamo oggi ? Perché il Continente è scosso da diverse questioni e perchè molti giovani a giugno andranno a votare per il nuovo Parlamento europeo? Si teme una forte astensione e loro hanno bisogno di conoscere fatti e storia. L’esperimento di Avellino arriva a proposito.

I trattori che marciano su Bruxelles vogliono rappresentare il malessere di una categoria europea, che nella protesta ha già oltrepassato i confini del singolo paese. Sono in collera con l’Europa che qualcuno ha ripreso a definire matrigna. Sbaglia evidentemente. Ma sempre guardando ai giovani prendiamo anche le proteste per il clima.

A migliaia organizzano manifestazioni per salvare il pianeta. Nei cortei e nelle piazze gridano buoni slogan che hanno convinto anche noi di generazioni passate. Tuttavia, quando si va all’origine dei problemi, i ragazzi affannano. “Accrescere il livello di consapevolezza e informazione verso la storia, i valori, i principi di funzionamento delle istituzioni e le politiche dell’Unione Europea, diventa un obiettivo educativo fondamentale nella formazione dei giovani cittadini europei del futuro”. Lo ha detto la dirigente dell’Istituto di Avellino, Paola Anna Gianfelice.

I cambiamenti climatici sono il prodotto di molte azioni, umane soprattutto. Capirle e approfondirle nel Continente -Nazione che nel 18esimo secolo ha dato il via alla rivoluzione industriale vuol dire andare in profondità. L’industrializzazione ha provocato uno straordinario spostamento di popolazione dalle campagne alle città. Quel processo che ha significato progresso e benessere, non senza disparità e conflitti sociali, è all’origine di buona parte dei problemi ambientali del ‘900 e di oggi. I ragazzi devono apprendere e studiare in modo del tutto nuovo questi avvenimenti cui sono collegati poteri, leggi, comportamenti, differenze sociali ed economiche.

I pericoli per l’ambiente, la salute, hanno origini lontane. Nel bene e nel male hanno accompagnato la crescita delle nostre comunità. Hanno permesso a milioni di esseri umani di progredire. Le nuove generazioni stanno pagando gli errori dei loro padri ? Chi ha avuto la forza di fermare quel progresso ? Quanti si sono preoccupati di bloccare un certo tipo di agricoltura che ha consentito all’Europa di non patire la fame ? C’erano rischi e pericoli che nessuno vedeva in quella crescita scaturita da due guerre devastanti con milioni di morti. Il movimento dei trattori che oggi rivendica il diritto a coltivare la terra contro il Green Deal degli anni 2000 è l’epifenomeno di una storia complessa e ci mostra una risposta sbagliata a una causa giusta. L’agricoltura deve connettersi alle politiche di sostenibilità, accettare la sfida tecnologica e dell’innovazione. I giovani fanno i conti con queste vicende. Hanno bisogno di capire, sviscerare gli accadimenti per non confondere cause con  effetti, torti con ragioni. La scuola italiana è inadeguata ? In generale si, fino a quando non ci informa di iniziative come quelle del “Regina Margherita – Leonardo Da Vinci” di Avellino. Complimenti !

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