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Elezioni europee, concluso il voto degli italiani all’estero: attesa per i risultati

Elezioni europee, concluso il voto degli italiani all’estero: attesa per i risultati

26 Maggio 2019 0 Di Pietro Nigro

Gli italiani all’estero hanno votato il 24 e 25 maggio presso ambasciate e consolati. Si attendono i dati sull’affluenza.

Italiani all’estero, urne già chiuse

Nonostante la Brexit, anche in Gran Bretagna, come negli altri 27 Paesi europei, si sono chiusi ieri sera i 32 seggi che hanno consentito anche agli italiani all’estero di votare per le elezioni europee 2019.

E, mentre le schede elettorali viaggiano in aereo verso Roma per essere scrutinate in un seggio speciale, si attende di conoscere l’affluenza dei nostri connazionali alle urne “estere”, dove la tendenza è in calo costante da diversi anni.

All’estero possono votare tutti i cittadini italiani residenti in altri Paesi che siano iscritti all’anagrafe dell’Aire e che non possono o vogliono tornare a casa, nonché gli italiani temporaneamente all’estero che chiedono al Consolato di votare sul posto e non nel proprio comune.

Per questo, ambasciate e consolati italiani all’estero hanno predisposto ben 471 sezioni in 237 seggi, collocati nelle sedi diplomatiche, negli istituti di cultura italiana, nelle camere di commercio e presso le sedi dei consoli onorari.

In ogni sezione elettorale, così come accade in patria, un seggio composto da presidente e scrutatori, selezionati tra gli italiani del posto, con i funzionari diplomatici a tenere in piedi la complessa macchina elettorale.

Le operazioni di voto si sono svolte a partire dal venerdì 24 alle 17 e si sono concluse nella serata di sabato 25, ma a differenza che in Italia, non hanno incluso lo spoglio dei voti. I seggi hanno solo verificato e registrato il numero delle schede, per poi spedire ogni plico ai rispettivi consolati, da dove all’alba sono stati poi imbarcati con “bolgetta” diplomatica sugli aerei diretti a Roma.

A riceverli, all’aeroporto di Fiumicino, Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero del Ministero degli esteri, che si è riferito proprio al voto nel Regno unito in un suo commento all’Ansa: “Nonostante l’incertezza collegata alla Brexit – ha detto – siamo riusciti grazie alla stretta collaborazione tra la Farnesina e il Viminale a far votare anche i nostri connazionali nel Regno Unito, in particolare a Londra ma anche in Scozia e Galles“.

E dal Consolato generale di Londra, a cui fanno riferimento ben 700 mila italiani – di cui 250 mila elettori – sparsi tra Inghilterra e Galles, arriva una “diplomatica” conferma dal console generale Marco VIllani: “Non abbiamo ancora dati certi – ha detto la scorsa notte mentre seguiva l’arrivo dei plichi dai vari “seggi” – ma la sensazione è che ci sia un netto aumento dei votanti rispetto alla elezione precedente“.

Partecipazione finora in calo, si attendono i nuovi dati

Il dato lascia ben sperare, in attesa che dal Ministero dell’Interno arrivino i dati definitivi, e nella speranza che si registri finalmente una inversione di tendenza.

Negli ultimi anni, infatti, sembra che si sia progressivamente ridotta la partecipazione al voto degli italiani all’estero, che nel 1999 è stata pari al 16-17% cento, ed è calata nelle consultazioni europee successive, fino al 6% del 2014.

Proprio per questo, e con l’idea di agevolare per quanto possibile l’esercizio del diritto di voto, da tempo si discute della possibilità di semplificare la complessa e costosa macchina organizzativa che il Ministero degli Esteri deve mobilitare ogni volta.

Tra l’altro, si sta discutendo al Parlamento anche la possibilità di riformare il voto all’estero introducendo sistemi di votazione informatici.

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